Riminesi fuori, universitari dentro

    Passaparola. È questo il metodo preferito dagli studenti che decidono di intraprendere la carriera universitaria fuori città. Le storie che ci raccontano gli universitari sono infarcite di lunghe e travagliate riflessioni, ma anche di casualità. Di fondo si lascia casa per due motivi: a prescindere o in base al corso di studi che si è scelto. In quest’ultimo caso c’è poco da spiegare. Mentre nel primo si decide di “uscire”, partendo dalla scelta della città o semplicemente per staccarsi dalla famiglia, per saggiare libertà e indipendenza a trecentosessanta gradi. Così ciò che dovrebbe essere conseguenza diventa, invece, la causa scatenante. Uscire, partire e andare. Il più delle volte i giovani che vanno via, sono armati semplicemente di entusiasmo, di qualche informazione avuta da un amico o da un’idea costruita attraverso un forum su internet.
    Gli ultimi dati a disposizione (anno accademico 2006/2007), raccolti ed elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini, parlano di 8.133 studenti residenti a Rimini e iscritti a corsi di laurea di primo e secondo livello, nonché master e scuole di specializzazione, dislocati in tutt’Italia.
    Dai dati emerge che L’Alma Mater Studiorum di Bologna è la meta preferita dagli studenti riminesi. Degli oltre ottomila (56.9% maschi; 43.1% femmine), infatti il 74.9% (6.091) è la fetta che assorbe l’ateneo della Dotta. In realtà questo dato è da scorporare, visto che L’Alma Mater è composto da più sedi. Infatti i dati parlano di: 2.092 iscritti a Bologna, 694 a Cesena, 465 a Forlì, 219 a Ravenna e 1.811 nella stessa Rimini. A Bologna le preferenze sono ricadute in primis su Ingegneria, 496. Lettere e Filosofia (che comprende vari corsi, tra i quali Scienze della Comunicazione), 403. Medicina e Chirurgia, 370. Giurisprudenza, 365. Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, 197. Scienze della Formazione, 169. Lingue e Letterature straniere, 128. Fanalino di coda, Scienze Statistiche con 5 iscritti. A seguire si collocano i numeri delle presenze presso la L’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, con il 12.8%.. A quota 2.5% scendono invece i residenti riminesi iscritti a Ferrara, alla Bicocca, alla Cattolica, al Politecnico e alla Statale di Milano. L’Università Politecnica delle Marche, con sede principale ad Ancona viene preferita dall’1.6% degli studenti mentre l’1% dei riminesi studia presso l’ateneo fiorentino. Il 5.7% frequenta altri atenei.
    I numeri dell’Ultimo anno accademico (2007/2008) per l’Università Carlo Bo di Urbino, diffusi dalla stessa, parlano di 694 iscritti e residenti in provincia di Rimini: 465 studentesse e 229 studenti, con una variazione d’età che va dai nati del 1945 (un solo studente) al 1988. A raccogliere il numero più alto di preferenze è la facoltà di Scienze della formazione con 151. Segue Sociologia con 109, Giurisprudenza con 126 e Lingue e Letterature straniere con 89. Fanalino di coda Scienze Politiche con 18 preferenze.

    Una vita da grandi
    Ma cosa accade quando ci si trova in una nuova città? Dove si cerca casa, come ci si muove, cosa spinge la scelta di un posto da frequentare piuttosto che un altro? In base a quale criteri, informazioni o aiuti si costruisce una “vita da grandi”?
    Ed è qui che torna il concetto del passaparola. Matteo P. di San Lorenzo in Correggiano, ha 23 anni, vicino alla laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta l’Università di Urbino. Si è diviso a lungo tra l’andare e il tornare, ma non ha mai avuto dubbi sul fatto che fosse necessario avere un appartamento nella stessa città dove frequentava i corsi universitari. “Il mio corso di laurea era ad Urbino e Bologna. Si trattava di scegliere e ho scelto. Il primo problema da risolvere era quello della sistemazione, di trovare un tetto”. Matteo ci spiega come funziona il mercato delle case universitarie nella città marchigiana. I metodi sono due: quello dei bigliettini affissi nelle bacheche delle facoltà e in giro per la città e quello delle agenzie immobiliari. In quest’ultimo caso, lo studente si iscrive descrivendo le sue esigenze ai mediatori che lo contatteranno qualora trovassero ciò che egli cerca. In genere si tratta di un contratto che si stipula molto velocemente. Un metodo al quale si affidano le matricole che sono molto lontane da casa e che non possono permettersi di stare a lungo senza un tetto. Il servizio naturalmente è a pagamento, dai 20 ai 30 euro per l’iscrizione. “Io ho scelto il sistema dei bigliettini. Fortunatamente Rimini e Urbino sono molto vicine e mi sono permesso il lusso di andare e tornare, fare le telefonate, visitare gli appartamenti. Ma ho conosciuto persone che arrivavano dal sud Italia che si sono affidati a un’agenzia perché avevano fretta a sistemarsi”. L’appartamento di Matteo dista 600 metri dalla sua facoltà. Divide la stanza con un altro ragazzo, ha il bagno in camera e nel suo appartamento ci sono altre due camere singole. 240 euro (spese incluse) per il posto in doppia. 270 euro per le singole, in totale 1020 euro.

    “Volevo il meglio”
    Elisabetta M. di Rivabella, invece studia Architettura a Ferrara. Il suo è uno di quei casi nei quali, la scelta è stata ponderata e motivata. Lei non ha nessun dubbio: “Ferrara ha una delle facoltà di architettura più importanti in Italia. La mia scelta è caduta su questa città soprattutto per questo”. Architettura, infatti, ci sarebbe anche a Cesena ma Elisabetta è stata ferma nella sua scelta. “Si è vero, questa decisione include anche la voglia di andare via di casa. Ma non escludo per nulla che qualora ci fosse stato qualcosa di interessante, sarei rimasta“. Per trovare casa Elisabetta si è mossa diversamente, passando attraverso una borsa di studio.
    “Alloggio in uno studentato. Ad agosto ho fatto la domanda per una borsa di studio, ottenendo delle agevolazioni, compresa quella di avere un alloggio a prezzo calmierato. Adesso ho una singola e spendo 180 euro al mese, spese incluse”. Anche Elisabetta ci parla molto di bigliettini e passaparola. La sua esperienza dice che amici e coetanei si sono mossi in questo modo: “Che io sappia è praticamente l’unico modo che conosco, a parte lo studentato, e che la maggior parte dei ragazzi utilizza per trovare casa”. I prezzi di Ferrara sono simili a quelli di Urbino. Dai 200 ai 230 per la doppia e qualcosa in più per la singola.
    Anche Francesco F. ha scelto Ferrara. Fisica e astrofisica. “Mi hanno consigliato questa città perchè nella mia facoltà, ci sono pochi studenti, quindi, presumibilmente, dovremmo essere seguiti meglio”.
    La casa non ce l’ha ancora, ma presto arriverà una camera presso lo studentato a 170 euro al mese. “Mi sono documentato su internet, ho riempito i moduli e spedito tutti i documenti. Non è stato difficile avere accesso alla borsa di studio. Avevo però tutti i requisiti per ottenerla”.

    Costosa la Dotta!
    Ferrara e Urbino, attraggono sì giovani riminesi, ma lo scettro di città universitaria dell’Emilia Romagna, rimane indiscusso nelle mani di Bologna, anche se la Dotta si dimostra di anno in anno essere la sede più costosa tra tutte le “vicine”.
    Anche qui il grosso del mercato è regolarizzato attraverso bigliettini e annuncini, dislocati soprattutto nella centralissima via Zamboni, che ospita le sedi accademiche più antiche della città. In singola o in doppia, gli studenti arrivano a spendere delle cifre esorbitanti. Sino a 300 euro per una doppia e anche 350 euro per una singola. Una vera e propria follia se si pensa che in una casa da 50 metri quadri, si possono sistemare una doppia e una singola, che tradotto in soldoni vuol dire 950 euro d’affitto più spese. Cifre che stanno fuori da ogni logica di mercato, ma che nel mondo studentesco, dove tutto è parcellizzato sul singolo, non danno nell’occhio. Sarà anche per questo motivo che la signora Maria, riminese, ha deciso dieci anni fa di vendere il suo appartamento in Riviera per andare a caccia dell’affare a Bologna. “L’idea è venuta a mia figlia. Era agosto e mia nipote stava cercando un appartamento a Bologna. Anche allora i prezzi erano astronomici. E mia figlia fece una battuta: pensa mamma se quella casetta che abbiamo in via Pascoli avesse le ruote?”. La signora Maria vendette la sua casa e ne comprò una a Bologna. Quattro suoi nipoti da allora l’hanno abitata, condividendola con altri studenti. “Ho fatto la scelta giusta. In primis perché i miei nipoti non hanno mai pagato l’affitto. In secondo luogo perché a Rimini lavoravo solo nel periodo estivo, adesso tutto l’anno e con prezzi più alti”.

    Angela De Rubeis