Home Attualita “Riminesi all’estero”: la storia di Marco

“Riminesi all’estero”: la storia di Marco

Lui è un riminese all’estero un po’ atipico. Primo, perché è nato a San Marino. Secondo, perché in realtà la sua avventura fuori dall’Italia non è ancora partita. O meglio, è durata appena 24 ore, giusto il tempo per il colloquio e per sentirsi dire: complimenti, lei è assunto. E ora le valigie di Marco Ranocchi, 28 anni, sono pronte per essere imbarcate. Martedì salirà sull’aereo che lo porterà a Londra dove inizierà a lavorare in un’azienda che si occupa di architettura, in piena City.

Pronto per la nuova avventura?
“Prontissimo, non vedo l’ora. Sto facendo il conto alla rovescia, ma martedì mi sembra che non arrivi mai”.
Non ti dispiace lasciare città e affetti?
“Come non potrebbe essere altrimenti, ma con tutti i mezzi tecnologici che abbiamo, probabilmente parlerò con amici e famiglia più spesso di quanto faccia ora da qui. E poi, in un’oretta e mezza, in caso di bisogno, sono di nuovo a casa”.

Come mai proprio Londra?
“Sinceramente non c’è un perché specifico anche se Londra mi ha sempre affascinato. Diciamo che da un anno e mezzo a questa parte, ossia da quando mi sono laureato in architettura a Cesena, ho mandato in giro curriculum su curriculum avendo sempre un’occhio attento sulle proposte via internet. Una sera ho letto di questa società che cercava personale e ho deciso di spedire le mie referenze. Da lì a poco tempo mi hanno contattato dicendomi se ero disposto a fare un colloquio con loro. Naturalmente ho detto subito di sì e sono andato a Londra dove ho parlato con il responsabile del personale. È stato un colloquio tranquillo, poche domande, pochi riscontri. Tanto è vero che credevo di non aver fatto colpo”.

Invece?
“Invece mentre stavo andando in aeroporto pronto per rientrare in Italia, mi è squillato il telefono. Era la società che mi confermava di aver superato il colloquio e di aver pronto un contratto a tempo indeterminato. All’inizio non ci volevo credere, poi ho capito che era tutto vero e ho iniziato a prepararmi per questa nuova avventura che spero davvero possa terminare il più tardi possibile”.

Sai già dove dovrai lavorare?
“In piena City e questa opportunità mi affascina tantissimo”.

Hai trovato anche un appartamento?
“Per il momento mi appoggerò da un’amica, poi vedrò di trovare anche una casa”.

>Marco, ma davvero in Italia per un giovane laureato come te è così difficile trovare un lavoro?
“Non è difficile, è praticamente impossibile. A meno che tu non abbia tempo da buttare. Quasi tutte le aziende a cui ho inviato il curriculum mi hanno prospettato un futuro fatto di mesi e mesi di collaborazione gratuita e altri mesi non quantificati di stipendi da 500 euro. Sinceramente è una prospettiva avvilente. Mi auguro che l’Italia cambi al più presto marcia e favorisca l’occupazione giovanile perché altrimenti l’unica soluzione è trasferirsi all’estero”.

Francesco Barone