Rifiuti: brutti, sporchi e costosi

    L’EMILIA ROMAGNA è pronta ad accogliere i rifiuti campani e non è detto che in futuro anche la provincia di Rimini non rimanga coinvolta nelle pulizie di primavera. Vasco Errani presidente della Regione Emilia Romagna, infatti, nel corso dell’incontro di tutti i governatori regionali con il Presidene del Consiglio Romano Prodi, si è schierato dalla parte di coloro che tendono una mano, affinchè si metta la parola fine a questa brutta vicenda. “Arriveranno 5 mila tonnellate, 3 mila andranno a Imola, 2 mila a Modena”, commenta il governatore.
    L’adesione che sembrava più politica che di fatto, si è trasformata in pochi giorni in un accordo, che per questa prima tornata esclude la Romagna .
    Anche nella vicina Tavullia, nei prossimi giorni
    arriveranno dei container, stipati di 600 tonnellate di sacchetti puzzolenti.
    L’aiuto della Regione ha sollevato qualche polemica. Filippo Berselli, sindaco di Montefiore Conca e coordinatore emiliano di An, alle proposte di Errani ha risposto in modo molto chiaro: “La solidarietà si dà per i terremoti”.
    Ma comitati del “no” a parte, in provincia ci sarebbero i margini per gestire questa emergenza?

    Rimini e provincia
    La Provincia di Rimini ogni anno produce circa 240 mila tonnellate di rifiuti, che smaltisce attraverso un accordo con il comune di Forlì, presso la discarica di Sogliano e attraverso l’inceneritore di via Raibano a Coriano. È passato più di un decennio da quando dalla sede di via Dario Campana, si sono fatte le prime pianificazioni sulla questione rifiuti. “Adesso tutto funziona bene, oltre a poterci considerare una provincia all’avanguardia per la gestione, i numeri parlano di quote sempre crescenti per quel che riguarda la differenziazione”, commenta Carlo Casadei, direttore di Ato (Agenzia di ambito territoriale ottimale, della Provincia di Rimini). Parla di avanguardia anche il sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, che in risposta all’ennesimo studio – questa volta si trattava dell’Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari – che vedeva la città tra le più care in tema di tariffa rifiuti, ha voluto dire la sua sulla buona gestione della cosa. Rimini, infatti a fronte dei suoi 163.45 euro annui (calcolati sui residenti) gestisce la stagione estiva, le fiere e 1200 alberghi.

    La differenziata
    Nell’ambito delle famiglie, i dati raccolti ed elaborati da Ato – che costantemente verifica la riorganizzazione del servizio rifiuti di Rimini e circondario, attraverso lo stato della raccolta differenziata – sono da considerarsi lusinghieri.
    Il termometro della differenziata segna un generale + 10,5% dal 2006 al 2007. Siamo al 39%, anche se per il 2012 si dovrebbe toccare quota 60%.
    Ma osserviamo più da vicino la situazione:
    la media di raccolta differenziata nel raffronto fra i mesi di ottobre 2006 e ottobre 2007 dei comuni costieri (Rimini, Riccione, Cattolica, Misano e Bellaria) passa dal 28% al 38,6% con oltre il 10% in più. Con, il Comune di Rimini che a ottobre 2007 conferma il trend di crescita con il 38,9% rispetto al 29,3% del 2006 e Riccione che passa dal 26% al 39,9% con un notevole salto in avanti di ben 13,9 punti percentuali. Anche la media dei comuni intermedi (Santarcangelo, Coriano, Verucchio, San Giovanni, Morciano, Poggio Berni, Montescudo, Montecolombo e San Clemente) si è alzata notevolmente con un plus dell’11,4% complessivo: dal 24,6 al 35%. Per i comuni collinari (Saludecio, Montegridolfo, Mondaino, Montefiore, Gemmano e Torriana) se l’ottobre 2006 si attestava al 17,9%, l’ottobre 2007 ha visto arrivare le quote sino a 27,3%. Si segnala quindi un aumento complessivo del 9,4%. Da segnalare, il salto in alto di Saludecio che dal 10,9% dell’ ottobre 2006 passava al 34,7% dell’ ottobre 2007. Un + 23,8% da record.
    A questi numeri da record, si affianca però, il vocio popolare, che vorrebbe cassonetti più grandi e agevoli da utilizzare. Martino, studente universitario, spiega molto bene la questione: “Parto dalle bocche dei cassonnetti del vetro. Ogni volta perdo 10 minuti a infilare una per una e bottiglie, non sarebbe il caso di trovare una soluzione? E cosa dire di quando torno a casa con la mia busta carica di giornali perché il cassonetto è strapieno?”.
    Intanto la cronaca ci ha regalato, in settimana, un fatto poco piacevole: una discarica abusiva su un’area di 500 mq a Novafeltria. Qui, i Carabinieri si sono trovati d fronte a frigoriferi, elettrodomestici e scarti di lavorazione di attività industriali.

    Angela De Rubeis