Home Cultura Quando Rimini era capitale

Quando Rimini era capitale

Mentre la Chiesa di Roma era dilaniata dai veleni dello scisma, Rimini giocava un ruolo rilevante in quella dolorosa vicenda. Anzi, ospitando a più riprese il Papa “legittimo”, la città del Tempio Malatestiano si conquistava a buon diritto, in quegli anni difficili, il titolo di “capitale della cristianità”, come del resto le era già accaduto nel 359 d.C., quando fu la sede del Concilio che espresse la condanna dell’eresia di Ario.
Una pagina di storia tanto importante quanto sconosciuta ai più, oggi torna alla luce nell’«interpretazione» di uno degli storici riminesi più importanti, Luigi Tonini. Papa Gregorio XII e Carlo Malatesti o sia la cessazione dello scisma durato mezzo secolo nella Chiesa di Roma del dottor Luigi Tonini 1873-1874 è un testo fondamentale ma stranamente rimasto inedito fino ad ora, fino a quando cioè l’editore Guaraldi, grazie a due storici riminesi come Oreste Delucca e Luigi Vendramin e ad un gruppo di sostenitori (dal presidente del Lions Rimini Malatesta Mario Gori, al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Massimo Pasquinelli, alla Biblioteca Gambalunga) non ha pensato bene di mettere nero su bianco quella importante pagina riguardante la città, Papa Gregorio XII e Carlo Malatesti, colmando un vuoto apparentemente inesplicabile.
In realtà, una anticipazione dello studio era apparsa qualche anno fa per merito dell’avvocato Stefano Cavallari, il quale con la sua “testardaggine” aveva in qualche modo anticipato l’opera odierna con lo studio dedicato al padre Oreste, pubblicato per i tipi di Luisé Editore col titolo Tre Papi e un Malatesta. Una determinazione, la sua, che è giunta a coinvolgere in questo progetto il Lions Malatesta che fin dall’inizio si è accollato il costo della complessa trascrizione scientifica del manoscritto, affidata – su suggerimento di Delucca – a Luigi Vendramin: un suggerimento impegnativo, per Delucca, poi rimasto a tal punto “invischiato” nel progetto da diventarne il curatore e l’estensore della breve ma fondamentale “Introduzione”.
Questa ricerca del Tonini, di ben 532 pagine manoscritte (con la caratteristica calligrafia dello storico riminese non facilmente leggibile) era conservata in buono stato presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini con la segnatura SC-MS-1344.
Vendramin ha completamente trascritto il testo, prima di affidarne una prima “scrematura” a Delucca. Dopo aver rintracciato errori di battitura e di stampa, i due sono sprofondati in una complessa opera di ricerca, studio e correzione, sfociata in ore e ore di rilettura e correzione a quattro occhi e quattro mani.
Il risultato è questo ponderoso testo fondamentale, già “predisposto” per la stampa ad opera dello stesso Tonini, nel 1874, ma stranamente rimasto inedito, con il quale si rende non solo un doveroso omaggio al più importante storico riminese, ma si colma una lacuna non piccola negli studi sul cosiddetto “Grande Scisma d’Occidente” la cui soluzione si deve in buona parte alla paziente mediazione di Carlo Malatesti. Ottimo capitano, condottiero di Gian Galeazzo Visconti, autorevole protettore-ospite del legittimo Pontefice, Gregorio XII, Carlo Malatesti oltre a giocare una parte importante durante il grande scisma, regalò a Rimini, sul finire del Trecento, il periodo più florido.
Papa Gregorio XII, oltre che lo scisma avignonese (1378-1417), deve fronteggiare anche l’ostilità interna alla Curia romana e alla terra italiana. Non potendo tornare a Roma occupata da Ladislao re di Napoli, decide così di trasferirsi in Romagna, ma viene opportunamente avvisato da Carlo Malatesti dell’agguato che il card. Cossa stava mettendo in atto contro di lui. Prima di venire a Rimini, nella villa-castello di Scolca, il papa a Siena nomina nove nuovi cardinali, tra cui il vescovo di Rimini Bandello.
In realtà quella su Carlo Malatesti e Gregorio XII non è neppure l’unica opera ancora inedita del Tonini, del quale – secondo Delucca – c’è almeno un altro studio sulla toponomastica conservata alla Biblioteca Gambalunga. Inedito ma non sconosciuto, Papa Gregorio XII e Carlo Malatesti è stato più volte citato ad esempio da Antonio Montanari nei suoi Studi sui malatesti che il Ponte pubblica regolarmente dal 2010. In particolare, la triangolazione Papa, Carlo Malatesti e Cleofe è stata indagata, con risvolti davvero interessanti, dallo stesso Montanari nel saggio “Malatesti, protagonisti in Europa. Per Cleofe, un concilio, le nozze, un delitto” pubblicato sul sito Il Rimino (http://digilander.libero.it/antoniomontanari/ilrimino.2010/malatesti.europa.html).
L’edizione di Gregorio XII e Carlo Malatesti, limitata a sole 150 copie stampate con tecnica digitale, numerate e firmate dal curatore, per ammissione dell’editore Mario Guaraldi, non intende affatto essere una “rarità bibliografica” riservata a pochi (e fra questi una trentina di Biblioteche italiane e straniere cui verrà fatta pervenire in omaggio ad opera del Lions Rimini Malatesta): la sua versione e-Book sarà infatti messa a disposizione degli studiosi e resa disponibile su tutte le piattaforme distributive. L’edizione limitata a 130 esemplari numerati e firmati dal curatore costa 100 euro; il pdf 50 euro, le versioni e-Book (ePub e Kindle) 25 euro.
L’opera di recupero e di valorizzazione del più importante patrimonio bibliografico e culturale della città, come fu per il De re militari del riminese Roberto Valturio, e la diffusione digitale del libro, sono da sempre due pallini che testardamente l’editore Guaraldi persegue, con fatica e sovente senza appoggi. “È necessario essere più attenti ad un passato, anzi a una Storia, che sancisce l’identità culturale e persino religiosa di una città come la nostra” ammette l’editore.
Un volume del genere e il lavoro che lo ha portato alla pubblicazione meriterebbe un Convegno internazionale di studi in una città che può organizzarlo a dovere.

Tommaso Cevoli

Nella foto, la copertina dell’inedito di Tonini: propone una Rimini “capitale”