Quando la “spia” è sempre accesa

    Uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Sotto la loro lente d’ingrandimento una miriade di piccoli e grandi movimenti, leciti e non. Pronti a scovare il torbido, muniti di microscopiche telecamere e rilevatori d’impronte digitali. Si tratta degli 007 riminesi: investigatori privati capaci di stanare ogni sorta di verità nascosta, dopo ore di pedinamenti e snervanti appostamenti notturni. Attenzione però, nessuna “spy story” dal respiro internazionale, la realtà si nutre di coppie fedifraghe, furti da parte di dipendenti, recupero crediti e insospettabili infedeltà aziendali.

    Negli ultimi anni, dopo la liberalizzazione delle licenze, per le quali basta una richiesta alla Prefettura, c’è stato un proliferare d’agenzie private. A Rimini, adesso, ce ne sono 18, e ognuna sembra avere conquistato la sua fetta di mercato. In precisi settori. Quelle più piccole tendono a specializzarsi, come accade per l’agenzia Servizi investigativi di via Giovanni XIII.
    “Il nostro lavoro nasce in collaborazione con le assicurazioni: in caso d’incidente stradale, ad esempio, entra in gioco la questione delle polizze. In questo senso procediamo con le verifiche e gli accertamenti di entrambe la parti coinvolte e cerchiamo di sbrogliare delle matasse spesso ingarbugliate”, spiega il titolare.
    Discorso diverso per le agenzie più grandi, che hanno un raggio di azione più ampio e vanno dalle verifiche industriali alle questioni sentimentali.
    “Ci occupiamo di diverse materie: tradimenti, controllo sui minori, infedeltà tra soci, recupero crediti. Insomma, la materia prima non manca”, precisa soddisfatto il titolare dell’agenzia Hitchcock, una delle più grandi di Rimini, con più di 10 anni di lavoro alle spalle e con sedi sparse non solo in provincia ma anche a Bologna e a Dogana.

    Per dare un nome e un cognome agli amletici dilemmi che attanagliano i clienti, si usano strumenti come fotografie, sistemi satellitari portatili e registrazioni di micro telecamere occultabili, magari incastonate negli occhiali, proprio come quelle usate nei servizi di “Striscia la notizia”. Le procedure per entrare in azione, poi, sono precise.
    “Ci si deve muovere con determinazione, ma soprattutto con molta professionalità. Regole base: cercare di lavorare sul campo in coppia, crea meno sospetti, e muoversi con molta prudenza, un piccolo passo falso può mandare in fumo intere giornate di fatica”.
    Un duro lavoro, insomma, spesso sottovalutato da clienti smaniosi di arrivare al dunque.
    “Ma non siamo mica in un telefilm”, sorride Giuseppe Surdich, titolare dell’agenzia Centauro Detective di via Montecavallo, “abbiamo bisogno, in media, di una settimana e così riusciamo ad avere informazioni sostanziose”.
    Le agenzie sono sottoposte a due tipi di autorizzazioni complementari tra loro: la prima, quella base, permette di fare le indagini; la seconda concede di usare il materiale raccolto per le indagini anche in tribunale, rispettando la legge sulla privacy. È evidente che i bravi investigatori sanno come e quanto le prove hanno diritto di farsi valere in sede legale. “Attenzione alle agenzie che promettono indagini per milioni di euro; si tratta di gente incompetente e con poca esperienza. Una volta ci volevano tre anni di apprendistato e corsi specializzati, ora chiunque può improvvisarsi”.

    Il lavoro sembra proprio non mancare e in queste settimane si entra nel vivo delle operazioni.
    “Il picco arriva con la bella stagione, sotto la spinta dei tanti tradimenti tra mariti e mogli nei mesi estivi. Di solito il sospetto del coniuge non è infondato: nove volte su dieci le prove confermano il dubbio”.
    E in caso d’infedeltà coniugale, a richiedere i servizi degli 007 riminesi, sono più spesso le donne che per motivi economici, ma anche d’immagine, scelgono di liberarsi dal vincolo del matrimonio in modo pulito e sicuro. Aspetto curioso risulta essere l’età media delle consorti coinvolte.
    “Se prima si trattava con 40enni, oggi vengono da me molte più 50enni o 60enni, senza parlare poi di quei pochi clienti maschi, alcuni dei quali anche 70enni”.
    Proprio come uno degli ultimi arrivati all’agenzia Hitchcock.
    “Un cliente di oltre 70 anni mi ha ingaggiato per pedinare la moglie 55enne. Non voleva filmati o fotografie ma solo rilevare gli spostamenti quotidiani; non dubitava della sua fedeltà, credeva semplicemente che qualcuno la stesse corteggiando. Grazie a un lavoro certosino è venuta fuori la sorpresa: il tradimento continuo dell’amata. Al signore per poco non è venuto un infarto”.

    A bilanciare l’infedeltà coniugale ci pensa quella industriale, ovvero il controllo sui dipendenti o sui soci, una vera giungla di sorprese. Nel primo caso, sotto la lente d’ingrandimento ci sono soprattutto agenti di commercio o personale che giornalmente è a contatto con registratori di cassa.
    “In media i dipendenti dei negozi controllati non rubano mai meno di 100 euro al giorno, invece i rappresentanti fanno sparire circa 400 euro a cliente, oppure fanno sparire assegni importanti ogni settimana“ svelano dalla Hitchcock. Questo tipo di furti non coinvolge solo grandi aziende, anzi sono bar o piccole attività a essere spesso coinvolte. “Qualche tempo fa un salone di parrucchieri ha richiesto il nostro aiuto per far luce sullo strano comportamento di una dipendente. In questo caso abbiamo installato delle microcamere e abbiamo scoperto che la giovane rubava il materiale da lavoro e lo portava a casa dove svolgeva la stessa attività, ma in nero”.
    Anche nel secondo caso, quello dei soci, non si può non rimanere stupiti.
    “A Rimini è diffusa soprattutto nel mondo del caffè e dei gelati – sottolinea Alessandro Giuliano di Kontrol Service, impegnato nel settore da 20 anni – si tratta di concorrenza sleale, accade spesso che un socio lavori per l’azienda rivale e porti avanti il doppio gioco come se fosse la cosa più normale al mondo”.
    E sempre in campo aziendale, di grandi e piccole dimensioni, a essere non più eccezione ma routine è il credito di recupero.
    “Non pagare è una prassi regolare o meglio, allungare i tempi all’infinito è diventata una cosa normale. Per questo noi andiamo a verificare il perché del non pagamento, la presenza di debiti o meno – spiegano dalla Hitckcock – altra via d’uscita per imprenditori furbetti è il fallimento, la garanzia per non rischiare nulla e risorgere allo scoperto solo dopo qualche tempo. E noi siamo lì, in agguato, per fare venire a galla la verità”.

    Verità che viene richiesta anche da genitori preoccupati, che ingaggiano gli investigatori per controllare se i figli fanno uso di droghe. Anche in questo caso l’estate diventa un periodo d’oro, grazie a centinaia di adolescenti attratti dall’offerta variegata di divertimento.
    “Qui entrano in gioco i nostri giovani collaboratori che diventano amici dei ragazzi da pedinare, in modo da ottenere, in pochi giorni, le informazioni necessarie. E anche in tali circostanze, ahimè, i dubbi dei genitori trovano conferma”, spiegano dalla Hitchcock, forte delle centinaia di casi trattati nel corso degli anni.

    Ma tutte queste forze impiegate, che costo hanno per il cliente? In assenza di un albo che regoli l’apertura di agenzie investigative, anche i prezzi non sono regolamentati. O meglio: “Fino all’anno scorso esisteva un costo orario di circa 45 euro, approvato dalla Prefettura, mentre ora dobbiamo depositare il nostro tariffario sempre nella sede senza, però, l’obbligo di accettare le direttive del prefetto”. A sentire gli specialisti del mestiere la cifra adesso oscilla tra i 40 e i 50 euro l’ora, spese escluse. In questo senso non è dato sapere con esattezza la tariffa che ogni cliente dovrà affrontare in quanto “per ogni settore ci si gestisce in modo diverso e nel mio campo, quello delle assicurazioni, una verifica può costare dai 40 ai 70 euro”, svela l’agenzia Servizi investigativi. Si sale quando si tratta di lavori più lunghi e a volte rischiosi: “Qualche giorno trascorso a verificare se il marito è o non è con l’amante può andare dai 500 euro in su. Poi, a seconda del caso, esistono anche tariffe forfettarie”, conclude Giuseppe della Centauro Detective.

    Marzia Caserio