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Quando il gioco non è un gioco

cc rimini rapina al punto snai statale 16 sala corse

IL CASO. Le scommesse dei giovani calciatori e un fenomeno dilagante e poco compreso

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Il caso Fagioli e degli altri calciatori che scommettono fino ad “ammalarsi” ed indebitarsi sta facendo il giro d’Italia e suona la grancassa. Il frastuono mediatico che accompagna la vicenda rischia però di non cogliere la vera nota dolente della questione. La nota stonata.

Il calcio scommesse? Opera di ragazzini viziati, il padre del 22enne juventino chiama in causa i procuratori che dovrebbero a suo avviso “ mettere in guardia i giovani rispetto ai rischi a cui vanno incontro”, per un’altra fetta di opinione pubblica sono invece i genitori che dovrebbero educare meglio i figli. C’è pure chi punta la bacchetta contro il sistema calcio, un sistema marcio, come se fosse una cellula avulsa dal resto della società. Sul podio salgono anche gli esperti: psicologi e psichiatri toccano le corde del vuoto interiore, talvolta intriso di tinte depressive, generato dalle tante tensioni e aspettative nei confronti di un giocatore, e di come il gioco d’azzardo rappresenti in tale contesto uno spazio di fuga dalla realtà.

Tanti spartiti, tante sonate, tutte intonate, ma c’è il rischio che non venga ascoltata la nota stonata: l’offerta d’azzardo esistente è roboante, e riguarda sia le piattaforme illegali sia quelle legali, dove ci si ammala alla stessa maniera.

Un esempio? Negli ultimi dieci anni il comparto dell’azzardo legale online – è il commento della Campagna Mettiamoci in gioco – si è impennato senza precedenti e le scommesse sportive sono più che raddoppiate. Nel solo 2012 nella fascia d’età 18/24 anni, sono stati aperti 1.360.000 conti di gioco, a cui vanno aggiunti, nella stessa fascia d’età, altri 1.816.000 conti di gioco attivi.

I meccanismi che producono compulsività sono gli stessi in tutte le piattaforme. E solo la metà dei ragazzi che giocano con vincite in denaro crede che le conseguenze negative derivanti dal gioco possano essere serie e permanenti.

Quello della ludopatia è tuttavia un fenomeno che tocca da vicino più famiglie di quelle che si pensano, perché spesso rimane nascosto, sommerso. commenta Kristian Gianfreda, Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini – Una particolare attenzione deve essere posta soprattutto verso la fascia dei giovani che, per la loro maggiore confidenza con il digitale, rischiano di farsi abbagliare più facilmente dai giochi d’azzardo online, trasformando quello che è concepito come un semplice passatempo in una vera e propria dipendenza. Anche le recenti cronache italiane ci parlano di questo problema, anche laddove apparentemente inimmaginabile”.

La ludopatia, e la ludopatia tra i giovani è una piaga nazionale, su cui il Distretto di Rimini, già da tempo, ha deciso di intervenire per arginare una sua potenziale diffusione e per scongiurarlo dal principio.

Il ‘Piano Locale di Contrasto al Gioco d’azzardo patologico’ approvato dal Comitato di Distretto di Rimini, va in questa direzione.

Si tratta di un progetto dal valore complessivo di circa 110 mila euro, di cui 65 mila per l’attività psicoterapeutica gestita dall’azienda USL della Romagna e i rimanenti 44,5 mila destinati alla co-progettazione delle attività con il terzo settore.

Si traduce in una serie di azioni che vanno dalle attività di sensibilizzazione nelle scuole del territorio alla realizzazione di laboratori, passando per percorsi di formazione specialistica per gli operatori del settore e di potenziamento della rete integrata per aumentare l’efficacia della diagnosi e del supporto.

Del piano fa parte anche la casa ‘A Good Game Space’, una casa in via Bramante 10 messa disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rimini per fronteggiare e arginare le ludopatie.

Al mattino ospita gli studenti degli istituti scolastici del Distretto di Rimini, proponendo attività di prevenzione e “gioco consapevole”, e confronti informativi circa il mondo delle sostanze e dei comportamenti di dipendenza. Al pomeriggio, su appuntamento, accoglie gli adolescenti e i loro familiari a rischio di incorrere in stati di uso, abuso o dipendenza da sostanze.

Da gennaio, inoltre, è attivo uno sportello legale territoriale per giocatori e i loro familiari che offre consulenze di carattere legale e di carattere psicologico.

L’obiettivo generale del Piano è quello di sensibilizzare le persone, di tutte le età, sui rischi connessi al gioco d’azzardo, con un focus particolare anche sulle nuove ‘insidie’ che si nascondono tra le reti dell’universo on-line (il gioco on-line, in Italia, nel 2022 è cresciuto del 137% rispetto al 2021).

Nell’ambito del progetto distrettuale ‘Quando il gioco non è un gioco’, venerdì 27 ottobre, alle ore 15.30, all’Astoria di via Euterpe, si terrà il laboratorio artistico ‘Se mi piace lo tengo’ di Elena Iodice, organizzato da Alcantara Teatro nell’ottica di sensibilizzare la consapevolezza sul gioco d’azzardo attraverso l’arte e il recupero di oggetti significativi.

Come Distretto siamo molto focalizzati sul tema ludopatia, – rilancia Gianfreda – proprio per evitare e prevenire una sua escalation, che si è registrata soprattutto dopo il Covid. Lo facciamo attraverso un lavoro di squadra che mira a informare, prevenire, far conoscere i rischi e allo stesso tempo a intervenire con un supporto ad hoc quando necessario”.