Home Economia generale QUALITÀ DELLA VITA: MALE PER BAMBINI E ANZIANI, MENTRE I GIOVANI… UGUALE!

QUALITÀ DELLA VITA: MALE PER BAMBINI E ANZIANI, MENTRE I GIOVANI… UGUALE!

anziani e bambini

È stata presentata qualche settimana fa la ricerca curata da “Il Sole 24 Ore” degli indici generazionali, l’occasione è stata il Festival dell’Economia di Trento. Le classifiche misurano, ormai da cinque anni, le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e insieme strategici. In sostanza si misura la qualità dei servizi rivolti a bambini, giovani e anziani, indagando le loro condizioni di vita e di salute. Scrive il quotidiano economico che c’è molto “ Nord Est ed Emilia- Romagna nelle tre top ten delle classifiche della Qualità della vita per fasce d’età sul territorio italiano. Nelle prime dieci delle tre classifiche la macro- area compare diciassette volte. Altri dieci piazzamenti appartengono al Nord Ovest, due al Centro e uno al Mezzogiorno”.

Partiamo dallo scenario generale che disegna la ricerca. Il trend della popolazione residente tra il 2023 e il 2043 per fasce d’età vede un calo del 15,9% per i bambini, dello 0,3% per i giovani e del +18,2% per gli anziani.

Insomma, in un ventennio prende forma un cambiamento che non dovremmo esitare a definire epocale.

Meno bambini e molti più anziani.

Un Paese in declino, di cui prendere atto e partire da qui per immaginare uno scenario completamente diverso.

Questo vuol dire adottare politiche per il futuro che abbiano una visione di lunga durata e abbandonare una politica che ragiona guardando al giorno per giorno e che ha come bussola i sondaggi quotidiani. Un solo esempio, all’università viene destinato l’1% del Prodotto Interno Lordo. Ecco così facendo ci consegnano all’irrilevanza del futuro.

Veniamo al dettaglio dei dati.

L’incidenza dei bambini (0-14 anni), in relazione alla popolazione in età attiva (15-64 anni) e agli anziani (65 anni e oltre) sulla popolazione residente secondo l’Istat è pari all’11,6%. In Emilia-Romagna più o meno tutte le province sono allo stesso livello, con una bassa natalità. Quella che ha dati migliori è Bolzano con il 14,9%. Nella graduatoria nazionale in relazione alla qualità della vita dei bambini, Rimini risulta all’85° posto. Per fare un confronto, Forlì-Cesena è al 56° posto, Ferrara al 39°, ma Ravenna al 13° ci distanzia di molte posizioni. Nei 15 parametri prescelti facciamo meglio in quello “ bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia”, in cui Rimini risulta al 17° posto.

Vediamo, adesso, come se la cava la provincia di Rimini, nella macro categoria dei giovani. A livello generale Rimini si piazza al 64° posto, mentre Forlì-Cesena è all’8° posto e Ravenna è al 9°, Ferrara è addirittura al 5° posto. Nei servizi offerti ai giovani, dove la provincia di Rimini eccelle è il dato relativo agli spettacoli. Non è certamente una novità ma una conferma delle peculiarità del nostro territorio.

Ha a che fare con la nostra tradizione e al ruolo significativo dell’economia turistica, con quanto complessivamente rappresenta. Siamo, invece, praticamente, ultimi, al 104° posto, per canoni di locazioni, pochi affitti e con prezzi alti.

Questo è un tema centrale che nella visione del futuro andrebbe attentamente considerato con politiche pubbliche accurate e con una strategia urbanistica diversa da quella degli ultimi decenni.

Per quanto riguarda la qualità della vita per gli anziani Rimini si colloca al 59° posto. La provincia limitrofa di Forlì-Cesena si colloca in 30ª posizione, Ravenna in 18ª, Ferrara al 35°.

Anche qui non brilliamo. Nello specifico dei parametri presi in considerazioni il peggiore risulta quello riferito al consumo di farmaci per malattie croniche, dove Rimini si colloca al 96° posto. Ma siamo in una posizione non buona anche in relazione all’inquinamento acustico, con l’88° posto in classifica. La speranza di vita, però, è alta, siamo al 15° posto.

In conclusione, l’indagine è molto articolata e complessa e l’abbiamo sintetizzata per gli aspetti principali. L’immagine che restituisce del territorio di Rimini è un po’ a luci ed ombre.

Un territorio che offre opportunità ma che ha molte criticità. Nascono pochi bambini, il lavoro qualificato scarseggia, le opportunità di trovare una casa sono poche. Tuttavia sappiamo che Rimini continua ad essere attrattiva, ma bisogna fare di più e avere il coraggio di affrontare quello che non va nel nostro territorio, non bisogna aspettare che sia troppo tardi.

Alberto Rossini