Negli anni Novanta, quando alle stazioni di servizio si diffusero le pompe di benzina automatiche, l’impatto non fu per tutti semplice ma per chi era titubante bastava organizzarsi per rifornirsi negli orari in cui c’era il benzinaio.
Oggi l’automatizzazione è sempre più dilagante in tutti i tipi di esercizi, dal fast food al maxistore del fai da te fino alla spesa quotidiana. A ogni apertura di un nuovo supermercato – e dalle nostre parti ce n’è di continuo – si declama il numero di nuovi posti di lavoro, ma sarebbe interessante paragonarli a quanti sarebbero stati trenta anni fa. E anche quantifi care quanto costa in termini di stress, a persone come il sottoscritto, l’automazione delle casse. Se hai pochi articoli e ti presenti lo stesso alle (sempre meno) casse con cassiera fisica, ti si guarda con diffidenza e fastidio: ma non puoi fare da solo invece di stare qui ad allungarci la fila? Poi se fai da solo hai l’ansia di sbagliare, di uscire con un articolo non correttamente registrato facendo scattare le trombe del giudizio degli allarmi, di non capire come si fa con le casse dell’acqua, nel costante timore di dover chiedere aiuto all’addetta alle casse automatiche manifestando pubblicamente la tua incapacità. Ma soprattutto, in questo delirio da automatizzazione, vi decidete a inventare un dispositivo che apra da solo le buste di plastica?

