Prima vendere, poi riposare

    Arrivano la festività di tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti, giornate di preghiera … e di bilanci in campo cimiteriale.
    Zero loculi al cimitero di Rimini, le salme sono dirottate “provvisoriamente” a Santa Giustina dove sono stati “precettati” circa una trentina di posti per fronteggiare l’emergenza. I defunti resteranno in esilio forzato fino ad aprile/maggio 2009; a quell’epoca – si spera – saranno conclusi i lavori nel cimitero centrale, e potranno rientrare.
    E intanto la ditta vende da alcuni mesi i loculi costruiti, anche in assenza di salma. Mentre nel forese, dove i loculi sono venduti direttamente dal Comune questo non è ancora possibile.
    Mentre si attende la fine dei lavori di realizzazione degli oltre 6mila loculi nel settore ovest, entro la primavera 2009, viene aperta al pubblico la tanto “attesa” fontana realizzata all’ingresso del cimitero monumentale, che con il suo “‘Piano d’acqua”, parte dell’articolato intervento di sistemazione del piazzale, sorge al centro del sipario semi-trasparene attorno al quale sono state sistemate/relegate, come sostengono alcuni fruitori del servizio, le attività dei fiorai, che potranno così disporre degli spazi permanenti chiusi, sia d’estate che in inverno.
    All’interno si sono conclusi i lavori di restauro e ristrutturazione delle palazzine servizi, della camera mortuaria, con l’abbattimento delle barriere per disabili, la realizzazione della nuova sala commiato e dell’alloggio del custode. Anche le antiche mura perimetrali ed i vialetti sono stati interessati da lavori di “miglioramento funzionale”, compresi gli spogliatoi del personale e la vecchia centrale termoelettrica, che da anni erano in attesa di adeguamento alla famosa, quanto ancora troppo disattesa, legge 626 per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sta per partire, per completare il quadro, la riqualificazione della chiesa di San Francesco, nel cui giardino è stata appena inaugurata la nuova tomba-monumento a don Oreste Benzi.
    È stato inoltre autorizzato dalla Soprintendenza di Ravenna il progetto definitivo di restauro della parte monumentale del cimitero civico con riorganizzazione degli accessi, completamento della viabilità e delle aree esterne. Inserito nella futura programmazione, all’Amministrazione Comunale costerà circa 2 milioni di euro.
    Parola d’ordine: vendere
    Parlando di cifre, il project financing per i loculi attuali, costerà circa 5 milioni di euro. Quello che ancora non tutti sappiamo invece, è che le modalità di vendita dei nuovi tombini a più posti, verranno cambiate da una delibera comunale che recepirà l’indirizzo votato dal consiglio comunale il 23 ottobre scorso: “Modifica dell’articolo 52 del regolamento comunale per le attività funebri, necroscopiche, cimiteriali e di polizia mortuaria”, approvato col voto favorevole della maggioranza, Gruppo misto, Partito socialista, Rimini riformista; contraria l’Udc; astenuti An, Fi e i consiglieri Angelini e Coccia.
    Oggi la ditta costruttrice vende i suoi loculi sulla carta, ci raccontano alcuni cittadini, all’interno degli uffici comunali cimiteriali anche in assenza di salma.
    Con un anticipo di circa 3mila euro, da alcuni mesi, si può prenotare la dimora. Invece per i cimiteri del forese, dove a vendere è direttamente l’amministrazione comunale negli stessi uffici cimiteriali, fino a nuova delibera, i tombini si vendono solo in presenza del defunto. “A livella” di Totò, qui non fa scuola. Non c’è uguaglianza neppure sottoterra.
    Ma presto, ci assicurano i bene informati, verrà nuovamente introdotta per tutti i cimiteri, la possibilità di vendita dei loculi a più posti anche senza la presenza degli “occupanti”. Ed estesa la possibilità di occuparli anche ai facenti parte del nucleo anagrafico e non solo familiare, aprendo di fatto ai “dico post mortem” come sono stati ribattezzati.
    Questa possibilità in passato però, aveva causato disagi e nel tempo portato alla carenza di cui i riminesi hanno fatto per anni le spese.
    Infatti in attesa di essere riempiti dagli aventi diritto deceduti, i posti salma momentaneamente sfitti, venivano ‘prestati’ come dimora di trapassati che non avevano avuto l’accortezza di acquistarli con largo anticipo, con disagi notevoli poi all’atto della restituzione, o con ‘convivenze forzate’ tra salme senza legami parentali.

    Modifica, ma…
    Una modifica che accontenta tutti? La modifica andrebbe a cambiare le regole di gara con la quale è stato vinto l’appalto della ditta costruttrice (alle altre che hanno gareggiato e perso potrebbe non stare bene…). Infatti se cambiano le norme, in corso d’opera, cambia anche il quadro di partenza dell’appalto, a favore di chi costruisce e vende. A quel punto le clausole di regolamento, dicono che il comune deve rivisitare tutto il contratto stipulato a suo tempo.
    L’introduzione della modifica all’articolo 52 lascia aperti molti dubbi e discussioni, alcune sollevate dal consigliere Eraldo Giudici.
    “Far cassa sul «caro estinto», altro che «dico post mortem», è la parola d’ordine di questa Amministrazione, che deve rientrare velocemente dagli investimenti effettuati nei cimiteri del forese. – attacca Giudici – Perché la stessa facoltà di vendita anticipata, non è stata prevista (nel comma successivo dello stesso articolo) per coloro che intendono farsi cremare? Non sarà perché i cinerari costano pochissimo e non fanno business?
    Alla fin dei conti è una boccata d’ossigeno per le casse del Comune, ma anche un grande vantaggio per la ditta che costruisce i loculi in
    project financing al cimitero di Rimini che, per contratto, deve invece garantire la disponibilità di loculi per 7 anni, con una vendita diluita nel tempo, solo in presenza di avvenuto decesso”.

    Francesca Pergola