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Povertà senza età né confini

Rapporto povertà Caritas

Caritas. Anziani in aumento, più italiani e più occupati in difficoltà (12,5%).“Tempo di agire”

Giuseppina ha ottant’anni e il sogno di una vita vivere accanto all’uomo che amava – si è infranto troppo presto: è rimasta vedova molto giovane.

Si è trovata da sola con un figlio che, smarrito per la perdita del padre, si è infilato in situazioni sbagliate, al punto che è finito in carcere.

Con la mia pensione da 600 euro, che a mala pena mi permetteva di vivere, ci ho dovuto pagare anche i suoi debiti. racconta Giuseppina – Per non parlare della solitudine che ho provato mentre lui era chiuso lì dentro, con la preoccupazione che gli potessero fare del male”.

Il figlio ora è uscito dal carcere, ha messo la testa a posto e ha trovato un lavoro. Ma sta facendo fatica a mantenerlo perché è troppo lontano da casa.

Giuseppina ne ha parlato con le volontarie della Caritas e loro per tutta risposta hanno donato a lui una bicicletta e a Giuseppina degli alimenti per risparmiare un po’.

Katiuscia è giovane ma già segnata dalla vita. È originaria dell’Ucraina, “ dove lottavo per la mia vita e quella del mio piccolino” racconta. “ Mio figlio, con gli occhi spalancati dalla paura, ha visto il suo amichetto morire davanti ai suoi occhi. Per un soffio, la bomba non lo ha colpito, ma il trauma è rimasto impresso nella sua mente e nel suo cuore”.

Sono fuggiti in Italia, la terra promessa, dove l’attendeva la madre, che ha sempre lavorato senza sosta per inviare soldi.

Oggi paga l’affitto per Katiuscia e il nipote in un residence. “ Ma io mi sento in colpa. Lavoro qualche ora in nero, cercando di contribuire alla sopravvivenza.

Mi rivolgo alla Caritas, sperando in un sostegno alimentare.

Ogni giorno combatto per dare al mio figlio un futuro migliore, fatto di pace, gioia e sorrisi”.

Giuseppina e Katiuscia sono due volti, due storie, due facce di una stessa medaglia: quella della difficoltà di vivere in maniera dignitosa a Rimini e provincia, a causa delle tante povertà.

Aumentano gli anziani, diminuiscono le persone ma aumentano gli accessi, si è impennata la percentuale di persone che ha un’occupazione. Cresce il numero di italiani a livello percentuale perché diminuiscono gli immigrati, e il numero di persone che non hanno un posto stabile dove dormire (o sono proprio senza dimora) è sempre drammaticamente alto.

Sono alcuni dei fotogrammi scattati dalla Caritas diocesana di Rimini e riportati nel Rapporto sulle Povertà 2023, presentato pochi giorni fa in Sala San Gaudenzo, in Diocesi, davanti al Vescovo e al sindaco di Rimini e al rappresentante del Prefetto.

La Caritas di via Madonna della Scala lo scorso anno ha messo a tavola 1.622 persone per un totale di 73.910 pasti, distribuendo poi 23.399 pacchi viveri a 2.342 persone, oltre a visitare 266 persone a domicilio per consegnare 9.317 viveri nelle case.

Anche nel campo della sanità si registra un bisogno sempre maggiore. Un esempio? 295 persone hanno avuto la necessità di 1.532 interventi, 252 persone si sono rivolte in Caritas per ricevere 1.015 visite mediche. In altri 13 casi si sono rese necessarie le prestazioni infermieristiche.

Se andiamo sul piano economico, la situazione è ancora più fosca. Per andare incontro a 638 persone, Caritas ha devoluto 74.233 euro per sussidi economici, mentre 568 persone hanno allungato la mano per ottenere buoni pasto per un totale di 48.206 euro. 578 interventi hanno riguardato alimenti e prodotti per neonati.

Tra le vulnerabilità in aumento, si segnalano gli anziani ( over 65), passati dal 14% al 18% che nel 2023

hanno bussato in Caritas. Qual è il motivo di questo aumento? Tre le ragioni di questa impennata: il basso reddito, i problemi di salute e la solitudine. Basso reddito: “ Il valore reddituale delle pensioni non è aumentato in relazione al costo della vita. – spiega Isabella Mancino, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà di Caritas diocesana – I problemi di salute incidono sia sul tenore di vita sia sulle spese di farmaci non mutuabili e per le visite o analisi specialistiche”. E la solitudine? “ Causa di ulteriori problematiche e di vario tipo è il fatto di non essersi mai sposati, o essere rimasti vedovi, o perché si hanno i figli lontani o perché anch’essi sono in difficoltà, o ancora perché i figli sono ancora conviventi”. Aumentano dunque gli anziani in difficoltà. A questa come ad altre fragilità cercano di far fronte le 47 Caritas presenti sul territorio, per un totale di 75 parrocchie coinvolte, nelle quali si spendono 721 volontari e 42 operatori che si preoccupano di rispondere alle nuove sfide e alle vecchie vulnerabilità.