Home Attualita Poveracce loro? Poveracci noi!

Poveracce loro? Poveracci noi!

Tutto è nato con una protesta. Ad un primo sguardo pare che Giancarlo Cevoli, presidente della Cooperativa Lavoratori del mare di Rimini e vongolaro di professione, incatenandosi – lo scorso 3 marzo – davanti alle porte della Capitaneria di Porto della città, non abbia fatto altro che sollevare un polverone sulla questione dell’uscita in mare delle vongolare delle marinerie della zona. Messaggio del gesto: “Non vogliono farmi uscire in mare e io voglio andare a lavorare”. In realtà, raschiandolo sino all’osso, l’incatenamento, l’evento plateale e chiassoso altro non è che la fine di quello che Cevoli ritiene essere un piccolo purgatorio.
Cevoli si è incatenato al pennone di una delle bandiere davanti alla Capitaneria di Porto per protestare contro la decisione imposta dal consorzio che riunisce le 36 vongolare della costa romagnola (da Cesenatico a Cattolica), la Co.ge.mo. Delle 36, 13 appartengono ad armatori di Rimini. 8 su 13 non sono d’accordo con la decisione dell’ente regolatore.
Per essere pescate le vongole dovrebbero raggiungere la pezzatura di 25 millimetri, verso febbraio erano di 18-22. Per il consorzio la decisione giusta è quella dello stop della pesca per attendere che le “poveracce” raggiungano la misura giusta. Visto che la Venus Gallina, la specie che si pesca nelle nostre zone cresce di un millimetro al mese si tratterebbe di attendere qualche mese. Ma sarà vero? L’incatenato ha i suoi dubbi.

Cevoli, lei si è incatenato e per questo gesto è stato anche ascoltato dal questore Alfonso Terribile. Ci spieghi le sue ragioni.
“La questione della pesca delle vongole è gestita molto male dalla Co.ge.mo. Mi viene imposto di non uscire in mare per via di un regolamento che coinvolge tutti. Imposto da persone che non hanno nulla a che fare con il mare, che magari hanno interessi nelle imbarcazioni ma che non sono pescatori di professione. Loro hanno altri interessi, magari altri business. Io no. E poi io conosco il mare e lo so se posso uscire oppure no”.

Lei è stato anche multato per essere uscito, andando contro questo regolamento.
“27 mila euro di multa solo perché voglio lavorare. Gli anni addietro, quando non c’era il consorzio, uscivamo per 12 ore consecutive, dalle 4 del mattino alle 16, e portavamo sempre a casa la giornata, il prodotto c’è sempre stato. Non abbiamo mai avuto dei problemi. Nel 2013 ho lavorato appena 5 mesi e nel 2014 non ho ancora lavorato. Non è normale”.

Cevoli, lei ci ha raccontato che da almeno due anni non si pesca in modo regolare.
“Sì. Il mare dovrebbe essere pieno di vongole e invece meno peschiamo e meno vongole abbiamo. Io ho chiesto al professor Corrado Piccinetti che si è occupato della questione (e che ha detto che le vongole crescono di un millimetro al mese, ndr), dove sono quei due, tre quintali di vongole che io ho lasciato lì dallo scorso anno. Ho fatto dei sacrifici, non sono andato in mare per quasi un anno. Dove sono quelle vongole? Dove sono i miei sacrifici? Non ho ancora ottenuto risposta”.

Alla protesta di Cevoli, la Co.ge.mo. ha risposto – con il presidente Renzo Marcaccini – che non è colpa del Consorzio se le vongole sono piccole e si spiace del comportamento di Cevoli, anch’esso socio di Co.ge.mo.

Lo stato di salute del settore
Veneto Agricoltura, l’azienda Regionale per i settori Agricolo Forestale e Agroalimentare nel settembre 2013, con nota ufficiale, ha fornito dei dati molto interessanti per le marinerie di Rimini e Cattolica. «In linea con l’intera realtà della pesca marittima dell’area alto adriatica anche la flotta riminese mostra un trend negativo, con 155 imbarcazioni registrate nel 2012 e un calo annuo del 4,3%. In controtendenza, invece, la flotta cattolichina che segna un incoraggiante +1,5% e alla quale si accompagna anche la vicina flotta marchigiana di Gabicce, che usualmente conferisce il proprio pescato al mercato ittico di Cattolica. Lo sbarcato locale al mercato ittico di Rimini, con le 1.739 tonnellate conferite nel 2012, segna un incoraggiante rialzo annuo del 20,1%, mentre per il mercato di Cattolica continua la discesa della produzione iniziata nel 2010 e che segna un -23% nell’ultimo anno. Di contro, i relativi fatturati mostrano incoraggianti rialzi per entrambi i mercati ittici».
Veneto Agricoltura entra anche nel merito delle vongole, affermando che nel 2012 le vongole di mare pescate dal Co.ge.mo. di Rimini sono state 2.038 tonnellate, con un aumento annuo del 41%. Per quel che riguarda le imprese ittiche riminesi il numero rimane praticamente inalterato (+0,4%), mentre a Cattolica «le stesse segnano un interessante rialzo annuo del 4,7% dovuto in gran parte alle ditte che operano nella pesca e nel commercio al dettaglio di prodotti ittici».

La produzione di vongole
Annualmente l’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Chioggia produce un report informativo e di approfondimento su una marineria dell’Adriatico, Report che nel 2013 è stato dedicato alle marinerie di Rimini e Cattolica.
Qui, nella sezione dedicata alla produzione delle vongole di mare vengono diffusi i dati forniti dalla Co.ge.mo. di Rimini secondo i quali nell’area riminese operano ben 36 draghe idrauliche e turbo soffianti che «nel 2012 si sono autoimposte un fermo biologico o fermo pesca durante i mesi di aprile e maggio, per dare adito alla risorsa di rigenerarsi in tutta tranquillità. La serie storica 2001-2012 della produzione Co.ge.mo. di Rimini evidenzia un grafico (a lato) alquanto mosso, anche in sintonia con le comuni fluttuazioni di consistenza di questa specie».
La produzione di vongole a Rimini oscilla (sempre considerando il range decennale 2001-2012) tra le 1500 e le 2mila tonnellate. Anche se nel 2007 si è registrato quel picco, di 3161 tonnellate, molto evidente nel grafico. Nel 2012 la produzione si è assestata intorno alle 2038 tonnellate: «Se si confronta la produzione registrata nel 2003 con quella del 2012 si evidenzia un rialzo produttivo del 58% mentre se il confronto viene fatto con il 2011 il rialzo è pari al 41%».

Angela De Rubeis