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Politica oscura

Nel cosmo è aumentata del 20% la parte ignota, secondo le misurazioni del super satellite Plank dell’Agenzia spaziale europea. La chiamano la materia oscura che rallenta l’Universo. La notizia giunge a confortarci nel momento più critico della vita politica nazionale. Se tanto ci dà tanto nell’immensità del cosmo, possiamo consolarci con le rogne quotidiane della nostra società civile che sembra aver imboccato un vicolo cieco, dopo il recente risultato elettorale.
Anche sul suolo italico c’è una materia oscura che rallenta la vita intera del Paese che non naviga nel migliore dei mari immaginabili, proprio come la nave senza nocchiero in gran tempesta degli antichi ricordi scolastici impostici da padre Dante. L’unica differenza è che non siamo servi di nessuno, come invece a quei tempi, ma soltanto vittime di una miopia che negli ultimi anni ha impedito di vedere la barriera di scogli costituita da una legge elettorale che tutti a parole volevano cambiare. E che tutti nei fatti hanno lasciato al centro dell’immobile sistema dei partiti, sazi di soldi e disperati nella pratica quotidiana del Potere.
L’annuncio più rumoroso degli ultimi giorni, che ha contribuito a rimescolare la materia oscura della politica, è giunto dal Movimento Cinque Stelle che pretendeva negare la dura realtà dei numeri, attribuendosi una vittoria nelle urne che non esiste. Da esse è uscito come primo partito quello Democratico con questi dati: per la Camera ha avuto +148.116 voti rispetto ai grillini e +1.453.819 voti sul Pdl. Per il Senato i suffragi maggiori sui grillini sono stati 1.299.481 e 1.709.252 sul Pdl. Da questa unica certezza deriva quell’incarico a Bersani di cui non sappiamo l’esito nel momento in cui si chiude il nostro giornale. Possiamo soltanto permetterci di segnalare che, come sfondo ad ogni discussione, ci sono due panorami che forse combaciano tra loro quali intarsi perfetti d’un gioco un poco astruso ed un poco magico. Dobbiamo tra breve inaugurare una nuova presidenza della Repubblica. Su di essa, per certuni, ci si deve mettere d’accordo prima che sul governo e su chi lo guiderà. Ed al proposito del governo e del suo capo, assisteremo forse ad una recita straziante per il bene del Paese: chi è stato definito dai rivali politici come persona sciocca (censuriamo l’offesa testuale ed originale), dovrà giocare una partita molto seria in nome dell’interesse nazionale, senza perdere la faccia e senza turarsi il naso.

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Antonio Montanari