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Plauto scende nell’Arena

<+cap4Cfg>A<+testo_band>nche se si chiama <+cors>Plautus Festival<+testo_band> il cartellone si estende al di là dei titoli del grande commediografo latino, e spazia fino a includere altri classici teatrali: dai tragici greci a Shakespeare e Molière, senza disdegnare il nostro tempo. È la rassegna teatrale estiva – questa è la cinquantatreesima edizione – che si tiene a Sarsina, città che diede i natali a Quinto Maccio Plauto intorno al 250 a. C., che propone dieci spettacoli (sipario alle 21.30 all’Arena Plautina).
L’inaugurazione è stata affidata alla <+cors>Storia di Antigone<+testo_band>, che Ali Smith ha tratto liberamente da Sofocle per l’attrice Anita Caprioli, ma lasciando immutata l’attualità degli interrogativi aperti da questa tragedia. Il secondo appuntamento ha avuto come protagonisti Sebastiano Somma e Daniela Poggi, impegnati in un testo di Leonardo Sciascia denso di passione civile, <+cors>A ciascuno il suo<+testo_band>. Con lo spettacolo di sabato scorso – una prima nazionale – Edoardo Siravo e Vanessa Gravina si sono ispirati, con <+cors>Farse plautine<+testo_band>, ad alcuni grandi momenti della storia teatrale italiana: il filone che va dalla commedia latina a quella dell’arte, inserendo riferimenti anche alla commedia all’italiana, sebbene di origine cinematografica.
Il prossimo appuntamento, sabato 27, è con la famosissima <+cors>Mandragola<+testo_band> di Niccolò Machiavelli. Interpreti della commedia Paolo Bonacelli e Jurij Ferrini, che firma anche la regia. La vicenda ruota attorno al desiderio dell’anziano Nicia di avere un figlio dalla giovane e virtuosa moglie: gli imbrogli che vengono orditi dagli altri personaggi rappresentano una perfetta metafora dell’Italia di oggi, e forse di sempre, che dimostrano l’attualità e la lungimiranza dell’autore. Si arriva finalmente a Plauto il 2 agosto, con uno dei suoi titoli più noti, l’<+cors>Anfitrione<+testo_band>. Perno di questa vicenda mitologica basata sugli equivoci – Giove approfitta dell’assenza del generale Anfitrione per sedurne la moglie – è il servo Sosia, esilarante figura comica, qui interpretato dall’attore Enrico Guarneri, con Debora Caprioglio <+nero>(nella foto) <+testo_band>nei panni della moglie. Regia di Walter Manfrè. Si prosegue ancora con Plauto domenica 4, quando verrà rappresentata in prima nazionale l’<+cors>Aulularia<+testo_band>, celebre commedia che mette in scena in modo grottesco l’avarizia, legata al possesso di una pentola d’oro. Interpreti Camillo Grassi e Massimo Boncompagni con la regia di Cristiano Roccamo: una compagnia formatasi per l’occasione. L’influenza teatrale di questa commedia si è protratta nel tempo, fino a Walt Disney e al suo Zio Paperone e la pentola d’oro, ma sicuramente guardò all’<+cors>Aulularia<+testo_band> pure Molière, per il suo <+cors>Avaro<+testo_band>, capolavoro in programma pochi giorni dopo, il 7 agosto. Nei panni del vecchio Arpagone, l’attore Lello Arena, guidato dal regista Claudio Di Palma.
È una miscellanea di grandi autori (Plauto, Shakespere, Molière) <+cors>Il re sono io<+testo_band>: i conflitti all’interno di una famiglia di attori vengono messi in scena come in un reality, che contrappone una figlia, Barbara Bovoli, al padre, Gianfranco D’Angelo, protagonista di un’esilarante galleria di personaggi teatrali. A coordinarli, sabato 10, Giacomo Zito. Una parentesi shakespeariana, martedì 13, con <+cors>La dodicesima notte<+testo_band>: un titolo che allude probabilmente alla notte dell’Epifania, la dodicesima dopo Natale. Tra gli interpreti Mariano Rigillo e Teresa Rossini, con la regia di Alberto Gagnarti. La chiusura è affidata a un’altra prima nazionale. Gli attori del Laboratorio Teatrale del Plautus Festival, che hanno lavorato con Cristiano Roccamo – direttore artistico della rassegna di Sarsina e anche regista dello spettacolo – proporranno i risultati della loro attività, venerdì 16 agosto. Si tratta ancora di un titolo plautino, <+cors>Menecmi<+testo_band>: due gemelli che vengono separati e, prima di ricongiungersi, innescano un’esilarante successione di equivoci. Una commedia che ha esercitato grande influenza su numerosi autori di teatro e di libretti d’opera.
<+FirmaCoda>Giulia Vannoni