Pedalando e Camminando alla ricerca dei maleducati

    OSSERVANO, sorvegliano e bacchettano. Sono i soci e i volontari di Pedalando e Camminando, 140 vigili senza divisa che monitorano le strade provinciali, a caccia di maleducati e guidatori/parcheggiatori dallo scarso senzo civico.
    In mano non hanno il taccuino dal quale strappano l’amara ammenda ma buffi volantini, che ritraggono il volto paonazzo d’un guidatore iroso e non poco arrabbiato. Loro li chiamano ironicamente tagliandi cortesia, ma di fatto sono mini denunce sociali a segnalare, caso per caso, lo scarso rispetto per le norme stradali, ma soprattutto per la libertà altrui, di poter circolare. In città, sempre più costruite a misura di automobilista, risulta difficile tendere una mano ai cittadini che escono dal coro, magari utilizzando le poche piste ciclopedonali presenti e che alla quattro ruote preferiscono manubri e pedali.
    Ma chi sono i dispensatori dei tagliandi cortesia?
    Marco Abbondanza, cerca di darci l’identikit di soci e volontari, spiegandoci meglio le attività svolte dalla Onlus “Pedalando e camminando” di cui è presidente.
    Quali sono i lavori che svolge l’associazione?
    “L’Associazione nasce nel 1995 come comitato. Poi, un gruppo di comitati che avevano preso a cuore la situazione della mobilità di soggetti deboli e dell’ambiente hanno creato un supercomitato che solo lo scorso anno si è trasformato nell’attuale Onlus. Il lavoro che svolgiamo tocca vari aspetti: dal monitoraggio delle strade, alla stesura di documenti programmatici e di denuncia, all’avere voce in capitolo sulla programmazione di spazi comuni, allo scendere in strada ad attaccare volantini, per guardare le cose che non vanno bene, specialmente nelle vie più dismesse. Insomma, facciamo tutto quello che è in nostro potere per promuore una forma alternativa di mobilità”.
    Da quanto tempo scendete in strada a regalare tagliandi cortesia?
    “Quest’attività nasce ai primi di novembre, in occasione di Ecomondo, da allora abbiamo monitorato tutte le strade, ma principalmente quelle in prossimità di una pista ciclopedonale, attaccando un migliaio di volantini. Non ho il polso delle strade una per una, ma abbiamo coperto tutta Rimini”.
    Chi reguardite?
    “Riprendiamo chi parcheggia sulle strisce o in zone riservate ai portatori di handicap, chi ostacola il passaggio in una pista ciclopedonale. Spesso ai trasgressori diamo la nostra multa civica direttamente e ci piace dire che il più delle volte ci chiedono scusa, rendendosi conto del tenore soft del rimprovero”.
    Ci sono dei punti critici in città?
    “Personalmente registro infrazioni in Via Forzieri (nei pressi di Villa Maria) con le macchine parcheggiate sui passaggi pedonali: E poi in Via Matteotti con macchine e motori sulle strisce. E ancora in Piazzale Boscovich, e in via XX settembre. E infine ci sono sempre macchine sulla ciclopedonale di via XXIII settembre, verso via Zavagli”.

    Rosso alla pista in via Montescudo
    Quelli di “Pedalando e Camminando” hanno detto la loro anche sul progetto della pista ciclabile di via Montescudo (vedi articolo in pagina), osservando alcune cose che non sono riusciti a digerire. Tanto che, appreso il progetto, hanno stilato un documento fitto di richiami all’ordine, con in elenco il dato che “in molti tratti, la pista, si restringe in modo drastico, non garantendo continuità e sicurezza, anche per l’assenza di zebrature ciclabili e ciclopedonali”. Evidenziando, poi, la presenza di pensiline dell’autobus e di cassonetti in posizioni poco consone, di cambi di carreggiata in punti pericolosi, così come in punti pericolosi, ci sono interruzioni per l’attraversamento pedonale non opportunamente segnalate.
    Insomma, quelli della Onlus, danno una bella multa dal faccione paonazzo anche al progetto di via Montescudo.

    Angela De Rubeis