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Patrimonio della fede

Dalla parrocchia di Albania. Il Codice Beratino sarà al centro di un convegno in ambito mediterraneo a cui parteciperanno studiosi e vescovi delle due sponde

Berat è certamente la città più affascinante dell’Albania.

Uno dei volti con cui si caratterizza la presenza della comunità missionaria è il contributo al patrimonio culturale di quella città.

Il 12 giugno alle 17 avrà luogo sul castello di Berat, nel Museo delle icone “Onufri” un incontro di carattere storico sulla figura del sacerdote e ricercatore francese Pierre Battifol (18611929).

L’incontro è frutto dei buoni rapporti di amicizia e collaborazione che la Chiesa Cattolica a Berat ha instaurato negli anni con il Museo “Onufri”, centro della cultura e della spiritualità cristiana dell’intera Albania meridionale.

La figura poliedrica di Pierre Battifol è legata alla città di Berat a causa dei due manoscritti biblici studiati e scoperti da lui stesso nella biblioteca segreta del vescovo ortodosso Anthim Aleksudhi.

Berat, sede vescovile antichissima, era conosciuta per i diversi manoscritti biblici conservati e custoditi dai cristiani locali con tanta devozione e premura data la straordinaria valenza.

Nella primavera del 1885, Pierre Battifol, membro della scuola storico-critica di Parigi guidata da Louis Duchesne, intraprende un viaggio a Berat, allora occupata dall’impero ottomano.

Era venuto in conoscenza a monte Athos della presenza di alcuni importanti manoscritti tenuti segreti presso la Metropolia ortodossa di Berat.

Ecco alcune impressioni di Battifol dopo il viaggio a Berat: “Sono stato ricevuto nella Metropolia dall’arcivescovo ortodosso, eccellente ed erudito prelato, il signor Anthim Aleksudhi, metropolia di una vasta diocesi, il quale dedica il tempo libero che l’amministrazione lascia alla coltivazione dell’archeologia.

È membro corrispondente del Sinodo di Costantinopoli, dove non viene mai citato senza dargli l’epiteto FILOMOUSOS, e il signor Anthim Aleksudhi lo ha ben meritato. Ha registrato iscrizioni, pubblicato medaglie, raccolto nella sua casa una modesta ma preziosa collezione di oggetti antichi, e non potremmo essergli abbastanza grati per la buona grazia con cui fa gli onori della sua Metropoli… ()…

La Metropoli di Bérat conserva ancora i seguenti libri sacri manoscritti: un santo vangelo ritrovato nella chiesa dell’Annunciazione del Castello, a Bérat, creduto e onorato da tutti gli abitanti cristiani, secondo un’antica tradizione, come manoscritto di nostro padre San Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, nella cui festa ogni anno viene cantata una messa pontificale, messa durante la quale questo manoscritto viene esposto in chiesa, dove tutti i cristiani si accalcano in folla per baciarlo con devozione, onore e rispetto… ()… Un altro vangelo molto antico, contenente il testo dei soli evangelisti Matteo e Marco, il quale si trova nella chiesa di San Giorgio della stessa parrocchia, i caratteri sono tracciati in argento su pergamena color ciliegia è scritta, con lettere di epoca antica, la seguente dicitura: Vedi le lettere di questo vangelo scritte dalle stesse mani di san Giovanni Crisostomo, quando era nella sua patria, ad Antiochia, diacono del vangelo.

Altro grande vangelo manoscritto rilegato in argento come i due precedenti, è di proprietà della chiesa cattedrale.

Nella stessa chiesa si trova ancora un altro vangelo scritto su pergamena e di piccolo formato.

Infine nella chiesa parrocchiale di Mangalémi si conservano ancora due vangeli manoscritti su pergamena bianca”.

Questo è solo un accenno a modo di invito a questo particolare convegno in cui nella prima parte gli esperti del Museo “Onufri”, sig. Miklor Pasku e sig. Arjan Prifti presenteranno la storia della conservazione dei Codex di Berat e il loro particolare valore spirituale e culturale.

Il teologo cattolico Dom Simo Luliç esporrà in sintesi la teologia cattolica sulla Sacra Scrittura e i principali manoscritti biblici.

Seguirà una relazione centrale riguardante la figura di Pierre Battifol e infine ci sarà uno spazio di domande e condivisione sul tema.

Oltre alla presenza del vescovo dell’Amministrazione apostolica dell’Albania meridionale mons. Giovanni Peragine, l’incontro avrà un ulteriore significato di amicizia e incontro data la presenza dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati mons.

Maurizio Aloise assieme al direttore del Museo del Codex di Rossano dove si conserva il Codex Purpureus Rossanensis che assieme al Codex Purpureus Beratinus sono tra i sei manoscritti del VI secolo scritti su pergamena viola in caratteri onciali.

L’amicizia con la diocesi di Rossano è nata nell’ottobre 2023 quando un gruppo di fedeli della parrocchia “ Shen Luka” di Berat sono andati assieme a don Giuseppe Tosi e il vescovo Giovanni in pellegrinaggio in Calabria a visitare i paesi arbrershe, piccoli villaggi di minoranza albanese creatasi circa 5 secoli fa quando molti albanesi scelsero di immigrare in Italia dopo l’occupazione ottomana in modo da conservare la fede, la cultura e le loro tradizioni.

Non ci resta che attendere il 12 giugno e questa magnifica occasione di trovarsi insieme alla nostra comunità cattolica di Berat per scoprire le radici cristiane dell’Albania e mettere in centro la Parola di Dio, scritta e proclamata durante i secoli nei diversi confini del mondo.

Ertigen Rapollari