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Parole sprecate

Piccola, inutile lettera aperta al Presidente del Consiglio. Il Governo ha invitato i cittadini a dire dove esso non si comporta bene nella spesa pubblica, buttando allegramente via i soldi di tutti. Sul sito Internet di Palazzo Chigi, sede dello stesso Governo, è infatti apparso un modulo in cui chiunque, dichiarandosi apertamente, può “dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili”.
La mattina del Primo maggio, gli italiani hanno aperto i giornali del giorno di festa, e si sono trovati davanti a titoli poco rassicuranti, non per colpa delle redazioni o dei direttori delle singole testate, ma proprio per il senso della notizia che vi campeggiava. Lei, prof. Monti, aveva nominato un Commissario che deve ridurre le spese dei ministeri, accumulare risparmi, aiutare l’Azienda Italia spa (che molti ormai traducono perfidamente come “senza speranza”).
Quel Commissario è un personaggio degno e noto, Enrico Bondi, anni 77, un reduce da imprese considerate impossibili per ogni tecnico normale, infatti non è un economista ma un laureato in Chimica. La sua gloria l’ha conseguita con i casi Montedison e Parmalat. Quindi il suo nome vuol dire fiducia, come proclamava l’antico slogan dei formaggini.
Illustre Presidente, non discutiamo della persona che lei ha scelto, bensì del gesto in se stesso che è giuridicamente e tecnicamente perfetto, ma che non tiene conto per nulla della psicologia di noi “semplici cittadini”, come ci chiamavano una volta i cronisti della Rai. Semplici nel senso che non abbiamo pesi specifici particolari, non facciamo parte della corte delle competenti autorità, ma siamo soltanto quelli che hanno onesta speranza nei loro governanti, non li prendono a pernacchie come fanno certi politici che hanno avuto, hanno ed avranno responsabilità nella vita pubblica del Bel Paese.
Noi che abbiamo le tasse prelevate alla fonte per stipendi o pensioni, noi che vediamo nello Stato un padre che deve anche essere severo per l’interesse comune, noi che però sappiamo distinguere i suoni delle sirene: se arrivano i pompieri c’è un incendio, non una rapina. Per questo motivo, l’annuncio che il dottor Bondi, detto “Mani di Forbice”, veglierà su di noi, ci spaventa. Lo Stato si è ridotto male come una Montendison o una Parmalat qualsiasi. Quindi, prof. Monti, per tranquillizzarci nomini pure un esperto di Psicologia Politica. E non badi a spese.[1080]

Antonio Montanari