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Pace, amore e servizio

Il ringraziamento per l’accoglienza ricevuta dalla comunità riminese, la preoccupazione per i problemi del territorio, l’esigenza della pace, gli auspici per il prossimo anno. Con un invito particolare ai giovani: quello di replicare l’esperienza di servizio che un gruppo di giovani riminesi ha vissuto di recente nella sua Genova.

Il nuovo anno è appena iniziato e il vescovo di Rimini Nicolò Anselmi non vuole perdere l’occa-sione per rivolgere un augurio ai cittadini di tutta la provincia. E lo fa partendo da alcuni ringraziamenti, perché “il 2023 è stato un anno tra i più importanti della mia vita. Grazie a Dio e al Papa per avermi inviato alla nostra comunità diocesana di Rimini. Da tutti mi sono sentito accolto”.

Sfogliando l’album dei ricordi, mons. Anselmi si sofferma su un evento. “Ho avuto la gioia di celebrare gli 800 anni della presenza di sant’Antonio a Rimini: mi ha colpito la passione con la quale i riminesi hanno vissuto questa celebrazione”.

Purtroppo il 2023 è stato anche caratterizzato dal prolungarsi della drammatica guerra in Ucraina, dallo scoppio del terribile conflitto in Terra Santa, dal protrarsi dei femminicidi, dall’alluvione.

Questi fatti dolorosi ci fanno crescere la “Nostalgia di pace, di amore, di benevolenza e dialogo”, che il Vescovo Nicolò auspica invadano il 2024.

Altri desideri e speranze albergano nel cuore del vescovo. “Ho ricevuto tanti inviti a pranzo e a cena: non si tratta solo di un gesto simpatico, ma invitare esprime il desiderio di conoscenza, anche intima. Condividere lo stesso pasto contiene un messaggio di uguaglianza e fraternità”.

Il 2024 sarà per la Diocesi l’anno di preparazione al Giubileo 2025, “tempo di riconciliazione, approfondimento spirituale, intimità con Dio, preghiera. Un anno in cui ci auguriamo di compiere un passo avanti nel cammino sinodale.

C’è spazio per un pensiero particolare alla città di Rimini: “Ci auspichiamo che diventi capitale della cultura 2026”.

Il Vescovo dispensa auguri a tutti, “specie alle famiglie, agli anziani, ai genitori (grazie per il vostro grandioso servizio): siamo tutti accompagnati dall’amore di Dio”. “Estendo il mio pensiero alle famiglie più in difficoltà, ai malati, alle situazioni difficili”.

L’ultimo pensiero è rivolto ai giovani. “Durante le vacanze natalizie ho incontrato a Genova un gruppo di giovani riminesi che tutte le mattine svolgeva servizi ai poveri, agli anziani e agli ammalati. Auguro a tutti di replicare questa bellissima esperienza non solo durante le vacanze ma tutti i giorni, tutte le settimane (quando potete): donare un po’ di amore agli altri è un’esperienza straordinaria di cui tutte le diocesi di tutte le città del mondo hanno bisogno”.