“Ortodossi e musulmani al cimitero”

    Uno spazio riservato all’interno del Cimitero Monumentale riminese dove far dormire il sonno eterno anche ai defunti ortodossi e musulmani. Con la speranza di poter “prendere” anche il terreno attiguo al camposanto, di proprietà dell’Ausl, per edificare delle Stanze del Commiato. Dopo essersi fatto scippare la possibilità di costruire il secondo forno crematorio della Romagna, facendosi battere sul tempo da Fano, a causa di “indisposizione di liquidi” dell’Amministrazione, Rimini annuncia un 2010 comunque generoso di novità. Forse non sarà per quest’anno, ma nel progetto di Palazzo Garampi, una certa apertura, in tutti i sensi, c’è, su più fronti.
    “Rimini sta diventando una città multietnica e ognuno deve avere la possibilità di avere un luogo di cordoglio appropriato – conferma Donatella Turci, assessore ai Servizi al cittadino della Giunta Ravaioli – il dialogo con i rappresentanti delle comunità Ortodossa e Musulmana si è avviato. Il regolamento di polizia mortuaria approvato un anno fa dal Consiglio comunale, prevede spazi destinati ad altri culti, abbiamo già fatto con il Dirigente un sopralluogo e gli spazi idonei per l’inumazione ci sono e saranno fruibili una volta completati gli ultimi lavori di ampliamento del Cimitero Monumentale. Certo che la disponibilità passerà al vaglio della Giunta e verrà poi dibattuta in Consiglio. Credo, però, che sia giusto dare un luogo dedicato alla sepoltura di persone appartenenti a religioni differenti, sempre che si seguano le regole già esistenti”.
    Commemorare i propri defunti in un unico Cimitero è sempre stato l’auspicio di padre Serafino Corallo, rappresentante della Comunità Ortodossa a Rimini, la cui chiesa di culto donata dalla Diocesi, l’ex parrocchiale delle Celle, è proprio davanti al viale dei Cipressi che porta al cimitero della città. Poiché il sacerdote ortodosso, durante il periodo dedicato alla commemorazione dei defunti (non coincidente con il nostro), è solito recarsi sulle tombe a recitare le preghiere appropriate al tempo liturgico, avere in un unico campo i fedeli defunti, risulterebbe molto più agevole. Ma quello di agevolare tutti i servizi in un unico luogo, è anche il pallino di Palazzo Garampi.
    “Con il dirigente Arcangeli ci siamo recati a Trieste – continua l’assessore Turci – per vedere come funzionano le loro Sale del Commiato e del Silenzio, più volte richieste dai cittadini”.
    Ma cos’è la Sala del Commiato? Si tratta di un luogo dove si concentrano diversi servizi, dal momento della dipartita, al lavaggio, vestizione, e alla custodia della salma, fino al momento della sepoltura. Piccole stanze dove nel silenzio e nel totale rispetto della privacy, i parenti possono seguire le ultime fasi terrene del loro caro e dargli l’estremo saluto decorosamente e serenamente e senza estranei intorno.
    “Abbiamo ristrutturato da poco la sala mortuaria e a fianco c’è già una saletta del silenzio, ma è molto piccola. Per legge il luogo deve trovarsi in zona contigua al Cimitero e lì vicino ci sono dei terreni dell’Ausl che potrebbero essere utilizzati, ci stiamo muovendo in questo senso”.

    Cinzia Sartini