“Noi, prigionieri a Santa Giustina”

    A Santa Giustina non ci sono né marciapiedi, né piste ciclabili. A lanciare l’allarme è il Comitato per Santa Giustina, che da anni si batte per migliorare la qualità della vita nella piccola frazione tra i comuni di Rimini e Santarcangelo. Proprio da questa posizione “di confine” nascono gran parte dei suoi problemi. Un altro elemento che rende la vita difficile per i residenti è il passaggio della via Emilia e lo snodo importante sia con la rotonda che porta a San Vito, sia, dall’altra parte, con la Nuova Fiera.

    Noi, prigionieri del traffico
    “Siamo bloccati qui: – si lamenta Chiara Gennari, giovane residente di Santa Giustina e membro del Comitato – non abbiamo strade pedonali da poter prendere, né marciapiedi sulle strade principali, né piste ciclabili! O prendiamo la macchina e ci infiliamo nel traffico già congestionato, oppure ce ne stiamo tappati in casa”.
    Un paese difficile da vivere, e soprattutto da percorrere, Santa Giustina, dato che la Statale 9, la via Emilia, lo attraversa tutto per il lungo e sono solo due gli attraversamenti, uno dei quali proprio di fronte alla chiesa, dove però si trova un semaforo già al centro di parecchie polemiche. Dalla chiesa in avanti, i due lati della strada sono sotto diverse Amministrazioni e questo rende difficile organizzare i lavori.
    “Purtroppo non succede raramente che un pedone o un ciclista venga investito – si lamentano i membri del Comitato – ma nonostante tutti i nostri contatti con i vari assessori, ancora non si è mosso nulla”.
    Da pochi giorni è iniziata una raccolta di firme per chiedere a Palazzo Garampi di mettere dei marciapiedi.
    “Sembra che da noi debbano circolare solo macchine e nient’altro. – ribadisce Chiara – Uscire a piedi o col passeggino per i bimbi è pressoché impossibile, a meno di passare sul bordo della strada, con le auto che ti sfrecciano a pochi centimetri. Anche attraversare la strada per andare al parco diventa un’impresa! Ci sentiamo bloccati all’interno della nostra cittadina”.

    Un miglioramento a lungo termine
    Ma la situazione potrebbe migliorare. L’assessore alla Mobilità del Comune di Rimini, Paola Taddei, conferma che le due Amministrazioni comunali di Rimini e Santarcangelo, in concerto con la Provincia, hanno finalmente messo in campo la progettazione per la realizzazione della nuova circonvallazione, enunciata nel PTCP (patto tra comuni e Provincia). Cioè, detto, in breve, hanno finalmente deciso il percorso della nuova circonvallazione, che passerà fuori da Santa Giustina, deviando così tutto il traffico al di là del piccolo borgo.
    “Per ora è solo una riga su una cartina – afferma l’assessore – ma il fatto che i due Comuni e la Provincia abbiano trovato un accordo è già un passo importante”.
    Erano tre i progetti già da tempo messi in campo. “Quello che abbiamo scelto è quello di mezzo. La strada, cioè, non passerà né troppo vicina a Santa Giustina ma neanche troppo a monte, e alla fine si ricollegherà con la strada di Gronda della provincia”.
    Un sospiro di sollievo per gli abitanti di Santa Giustina? Purtroppo no. O, meglio, non subito. Perché i tempi di realizzazione del progetto saranno molto lunghi. Ancora non sono stati stimati ma è probabile che prima di 10 anni non si vedrà nulla. Di sicuro c’è che per ora nessuno sa quando cominceranno. E nel frattempo? Si può sperare in qualche miglioramento per la quotidianità? La risposta della Taddei non lascia molto spazio alla speranza.
    “Un progetto come quello della nuova circonvallazione ha sicuramente dei tempi lunghi e capisco che la percezione per i residenti sia che non succeda nulla, ma la nuova strada porterà giovamento al problema di Santa Giustina. Per quanto riguarda i marciapiedi, gli attraversamenti e altro, sono cose che decidiamo insieme alle Circoscrizioni (Santa Giustina rientra nella Circoscrizione 5), quindi prenderemo in considerazione tutto ciò che sarà proposto in sede”.
    Al momento, però, pare che non ci sia alcun progetto in preparazione.
    “Anche perché – prosegue l’assessore – il Comune ha reindirizzato un’ingente quantità di fondi per cercare di risolvere la situazione di crisi che molte aziende e molti cittadini stanno affrontando”.
    Un modo gentile per dire che, al momento, non ci sono nuovi marciapiedi in vista, e che i pedoni dovranno continuare a dividere la strada con le automobili. In una petizione del 9 febbraio scorso, inviata ai due sindaci, al presidente della Provincia e al presidente della Circoscrizione numero 5, il comitato, in particolare, chiedeva proprio di “realizzare una pista ciclopedonale che colleghi il territorio di Santa Giustina con la vicina cittadina di Santarcangelo e realizzare il collegamento con la pista ciclopedonale già esistente lungo il fiume Marecchia. Si ritene necessario – continua il documento – dotare tutta la SS9 di marciapiedi sufficientemente larghi (almeno 1.50 metri) da consentire ai passeggini dei bambini e alle carrozzine dei disabili di spostarsi senza dover effettuare pericolosi spostamenti e attraversamenti della SS9”.

    Gli effetti del traffico
    Ma anche dentro casa, lontano dalle strade, la situazione per i residenti non migliora. La via Emilia è normalmente intasata.
    “Nelle ore di punta – continua Chiara – siamo costretti a tenere le finestre di casa chiuse a causa del traffico incessante e dello smog. Quando poi siamo in periodo di fiera, allora uscire di casa è davvero impossibile”.
    Ma il vero timore è che la situazione possa presto peggiorare per l’apertura dell’Ikea e del nuovo polo comprendente anche il Mercatone. Il cosiddetto triangolone, che sorgerà proprio alle spalle del borgo abitato, rischia di mandare in tilt tutto il traffico. Se a questo si aggiunge che l’eventuale nuova strada di Gronda avrà dei tempi di realizzazione molto lunghi, mentre l’Ikea, se non ci sono altre sorprese, dovrebbe aprire il prossimo giugno, si intuisce come stia per cominciare per i residenti di Santa Giustina un periodo davvero difficile. Rimini è ormai famosa per la sua carenza di infrastrutture, e questa peculiarità rischia di pesare in modo devastante sul normale traffico della via Emilia e, in particolar modo, proprio sul tratto di Santa Giustina, sul quale già da qualche anno il transito è rallentato dal semaforo – comunque necessario – posto proprio di fronte alla parrocchia, all’incrocio per San Vito.

    Stefano Rossini