Home Vita della chiesa Nel segno della “Città” di Marvelli

Nel segno della “Città” di Marvelli

Il 4 marzo 1946: Alberto Marvelli scende nell’agone politico su invito di Benigno Zaccagnini, accettando la nomina a membro del Comitato provinciale della Democrazia Cristiana. Una decisione difficile, meditata, e non senza aver chiesto consiglio al suo vescovo, mons. Luigi Santa, che con lui si era trovato, a volte, ad estrarre i corpi dalle macerie dopo i bombardamenti.

Una decisione anche incompresa dai suoi stessi collaboratori di Azione Cattolica, tanto che una sera fu chiamato in sede a dare ragione della sua scelta. «Egli intervenne – racconta Masinelli – precisando che in quel momento lavorare nella DC era il modo migliore di esercitare il suo apostolato» e, infatti, a fine serata Alberto tagliò corto: «Il mio apostolato ora è questo!», consegnando la tessera dell’AC e tenendo quella del partito (all’epoca era vietata la doppia appartenenza). Pochi giorni dopo si sarebbe formalizzata la sua candidatura alle elezioni amministrative del 6 ottobre 1946 e, in meno di un mese, si dimise dalla carica di Assessore alla ricostruzione (23 aprile). Aveva capito che la posta in gioco non era la mera gestione del potere, bensì la ricostruzione delle coscienze, dei fondamenti morali e spirituali della nostra città.

La sua morte precoce, proprio alla vigilia delle elezioni, spiazzò laici e cattolici, come si evince dai commenti “a caldo” riportati dai quotidiani dell’epoca, che per l’occasione riportiamo su queste pagine.
14 marzo 2015: 59 anni dopo, precisi, l’Azione Cattolica Italiana sceglie di svolgere a Rimini il suo Convegno nazionale per amministratori locali, affinché la testimonianza di impegno politico di Alberto Marvelli possa rilucere in tutta Italia (ore 15 sala Manzoni, Rimini).

Le “sfide locali” su cui il Convegno intende riflettere sono la custodia del territorio, la lotta alla corruzione, la tutela dell’ambiente e il rilancio della partecipazione. Anche oggi, dunque, “la posta in gioco” può essere la medesima!
Ad animarlo, ospiti “delle istituzioni”, “di pensiero” e – come si dice – “con le mani in pasta”: Raffaele Cantone , Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione; Giorgio Osti , Professore di Sociologia dell’ambiente e del territorio all’Università di Trieste e Sara Martini , Assessore al Comune di Sesto Fiorentino (FI). Ad introdurli, il saluto di Matteo Truffelli , Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, e delle autorità cittadine.

Un’occasione unica per sindaci, assessori e consiglieri dei 27 Comuni su cui si estende la nostra Diocesi: 19 in provincia di Rimini, 5 in provincia di Forlì-Cesena e 3 in provincia di Pesaro-Urbino.
Un’occasione preziosa in cui i nostri amministratori possono aggiornarsi su temi caldi e lasciarsi provocare dallo stile politico dell’ing. Marvelli, condensato nella “Carta A. Marvelli”, che potranno nell’occasione sottoscrivere insieme a tanti loro “colleghi”.

Il Convegno è preceduto dall’inaugurazione del bassorilievo bronzeo , dell’artista Paola Ceccarelli (la stessa del monumento sulla tomba di Marvelli nella Chiesa di Sant’Agostino), fortemente voluto dalla Confraternita di San Girolamo a cui Alberto era iscritto. L’opera sarà collocata presso l’ Oratorio San Giovannino (ore 12,30, via Dante, 18, Rimini, a pochi metri dal Duomo) e benedetta alla presenza delle autorità cittadine da ben due vescovi: Francesco Lambiasi e Mansueto Bianchi, assistente generale dell’ACI. Sarà invece un’emozione unica la scoperta della targa, eseguita da coloro che, insieme a tanti altri giovani dell’epoca, portarono a spalla la bara di Alberto Marvelli, dalla parrocchia salesiana al cimitero civico, attraversando tutta la città, come si legge dalle cronache dell’epoca: don F. Lanfranchi, E. Masini e G. Della Biancia.
Alle 21.30 la visita straordinaria alla Mostra d’Arte “Lèvati, o anima, e guarda” (Museo della Città, Via L. Tonini, 1) in cui pittori e scultori riminesi hanno raccontato Alberto Marvelli nel Decennale della beatificazione.

Elisabetta Casadei