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Musica russa per la Sagra

Dedicata ancora una volta a Glauco Cosmi, che per tanti anni ne ha rappresentato l’anima, la 59ª Sagra Musicale Malatestiana si svolgerà in più segmenti. La parte del leone spetta ancora una volta ai grandi appuntamenti sinfonici all’Auditorium, dove illustri direttori e grandi orchestre internazionali saranno perlopiù impegnati nel repertorio russo.
Precedono queste serate tra il 6 e 22 agosto, una serie di concerti dedicati alla musica di Bach. Inaugura il 6, alla Sala Pamphili degli Agostiniani, l’ensemble L’Arte dell’Arco; seguono i clavicembalisti Amaya Fernandez Pozuelo (l’11 a Talamello, il 12 a Rimini) ed Enrico Baiano (il 17). Il 20 sono di scena il violino di Janine Jansen e la viola di Maxim Rysanov, mentre il 22, per la chiusura, ritorna L’Arte dell’Arco, insieme al clavicembalo di Bob van Asperen.
Domenica 31 si passerà invece all’Auditorium Palacongressi, per ascoltare Myung-Whun Chung. Il maestro coreano guida la Filarmonica della Scala nella Quarta sinfonia di Cajkovskij e, con il pianista Denis Matzuev, propone il Terzo concerto di Rachmaninov.
Dopo la serata organistica (3 settembre) alla Chiesa del Suffragio di Savignano con Mauro Ferrante (in programma Händel, Bach, Vivaldi e Scarlatti), si prosegue il 6 con la Prague Philharmonia diretta da George Pehlivanian, emergente direttore indiano. Il programma prevede un Cantus in memoriam Benjamin Britten per carillon e archi, composto nel 1977 (a un anno dalla scomparsa del grande musicista inglese) da Arvo Pärt, affiancato dall’Ottava sinfonia di Dvorák e dal Concerto per violino e orchestra in re minore di Sibelius, con Sarah Chang solista. Lunedì 8 tocca a un italiano che da tempo ha trovato in Germania il terreno a lui più propizio: Fabio Luisi, direttore principale a Dresda, guiderà la gloriosa Staatskapelle cittadina nella Quarta di Brahms, nel poema sinfonico di Strauss Don Juan e nel Terzo concerto di Beethoven, dove ad affiancarlo sarà il pianoforte di Rudolf Buchbinder.
Il 13 e 14 settembre doppio appuntamento con la Cajkovskij Symphony Orchestra diretta da Vladimir Fedoseyev. La prima serata, riservata agli ospiti della Carim, prevede un programma interamente cajkovskijano, con la partecipazione del pianista Elisso Virsaladze. La seconda affianca al Cajkovskij della Bella addormentata lo Stravinskij di Petroushka e il Prokof’ev di Romeo e Giulietta. In tutti e tre i casi non si tratta dei balletti, ma delle suite che ne sono state tratte. Il 17 ancora una serata russa con Valery Gergiev sul podio della London Symphony Orchestra. Il programma è interamente dedicato a Prokof’ev, con due sinfonie, la Quarta e la Settima, e il Secondo concerto per violino, che vedrà la partecipazione di Vadim Repim.
Da un paio d’anni la Sagra non rinuncia a un incontro con il teatro musicale, sempre avvalendosi della collaborazione del regista Denis Krief. Dopo lo Janáceck del 2006 e l’Händel dell’anno scorso, la scelta è caduta sul musicista contemporaneo cinese Tan Dun e il suo Water Passion, after Saint Matthew, un oratorio ispirato alla Passione secondo Matteo di Bach, composto nel 2000. Si tratta della prima esecuzione in forma scenica di questo lavoro, del quale Krief cura regia, scene, costumi e luci. L’organico strumentale prevede percussioni ad acqua e live electronics: dirige Stefano Celeghin, solisti il soprano Caroline Stein e il basso Federico Sacchi. Due recite, il 19 e 20 settembre, nello spazio degli Agostiniani.
Ci si trasferisce al Teatro degli Atti, il 22, per l’ormai consueta maratona pianistica che quest’anno è dedicata a Nikolaj Medtner, scomparso nel 1951: ulteriore tassello di una stagione già in gran parte incentrata sulla musica russa. Protagonista il pianista Boris Berezovski, cui si affiancherà Viacheslav Moroz al violino. Chiude la programmazione l’ensemble Il Cantar Novo, diretto da Pietro Ceccarelli: il 27, nel Teatro Mariani di S. Agata Feltria, saranno proposte in prima esecuzione moderna le Musiche diverse variamente concertate per camera a due, tre e quattro voci del compositore Angelo Berardi, nato a S. Agata intorno al 1630 e morto a Roma, dove era diventato maestro di cappella di Santa Maria in Trastevere, nel 1694.

Giulia Vannoni