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Il Massari fra teatro classico e nuove proposte

Si è inaugurato in novembre con Figurini, spettacolo comico musicale dei Bandakadabra, il cartellone del Massari di San Giovanni in Marignano. La stagione organizzata da Cristiano Roccamo, direttore artistico del terzo teatro più vecchio della Romagna (risale al 1821, preceduto solo da Faenza e Lugo), è divisa in più sezioni. Facevano parte del segmento Nuova Scena, ad esempio, Capolavori, una lettura-spettacolo di Mauro Berrutto dedicata ai grandi talenti dello sport, e Il diario di Adamo ed Eva, tratto da Mark Twain, interpretato da Barbara De Rossi e Francesco Branchetti.
Il prossimo appuntamento, per la sezione Massari Classico, è sabato 21 (replica pomeridiana l’indomani) con Menecmi, tra i titoli più famosi di Plauto, che porta in scena la vicenda di due gemelli fondata su innumerevoli ed esilaranti qui pro quo: vera e propria antesignana di un genere come la commedia degli equivoci. Firma adattamento e regia di questa produzione del Teatro Europeo Plautino di Sarsina lo stesso Roccamo, mentre gli interpreti sono Massimo Boncompagni, Simone Cástano, Gianluca D’Agostino, e Rossella Amato.
Si ritornerà al comico il 18 gennaio con Partenza in salita: un divertente testo di Gianni Clementi, che trae spunto dalle difficoltà di una ragazza che sta imparando a guidare avvalendosi dei suggerimenti del padre, per riflettere sul rapporto fra giovani e adulti. Lo interpretano Corrado Tedeschi, anche regista dello spettacolo, e sua figlia Camilla.
Anche l’appuntamento successivo, il 14 febbraio (replica serale il giorno successivo) rientra nel genere comico. In Cinemissimi show c’è un testo, di Ivano La Rosa, ma l’improvvisazione giocherà un ruolo fondamentale in questa parodia di un galà cinematografico. A proporla è la compagnia – dal nome programmatico – Wunderwürst, che aspirerebbe a mettere in scena un’elegante serata mondana: gli esiti, esilaranti, saranno di tutt’altro tenore.
Il 7 marzo si ritorna al classico con Le nuvole di Aristofane, commedia che pone al suo centro il tema del conflitto generazionale. Ritroveremo la stessa squadra dei Menecmi, ossia il regista Roccamo e, come interpreti, ancora Cástano, D’Agostino e Boncompagni.
Il titolo Arle-chino. Traduttore – traditore di due padroni, in programma il 21 marzo, allude alla celebre commedia goldoniana. Ne sono autori la regista e drammaturga Cristina Pezzoli, insieme a Shi Yang Shi, che è anche il protagonista. Nello spettacolo viene ricostruita la vicenda di Yang, nato in Cina nel 1979 e arrivato con la madre – a undici anni – in Italia, dove si è adattato a fare qualsiasi lavoro: lo sguardo si estende dal suo paese d’origine, e dalla sua storia, al nostro.
Con Nerone (21 e 22 aprile), nuova produzione del Teatro Plautino, si chiude la sezione classica. Autore e interprete di questa riflessione sulla controversa figura dell’imperatore romano ancora Massimo Boncompagni, per la regia di Riccardo Bartoletti.
Tre gli eventi speciali. Il 31 gennaio, per “La Giornata della Memoria”, Antonio Carnevale (autore anche del testo e della regia) e Riccardo Stincone interpretano Il bradipo e la carpa, dove l’amicizia fra due grandi allenatori diventa una lente attraverso cui osservare le vicende storiche. Il 4 aprile Sergio Gaddi presenta I racconti dell’arte, dedicato a Andy Warhol; infine, il 9 maggio, Le stagioni di Mario mostra i frutti dell’attività del laboratorio teatrale del Centro di Salute Mentale di Castelfranco Emilia. Né poteva mancare lo spazio dedicato ai bambini: Il granaio dei sogni. Già tre spettacoli sono andati in scena, mentre l’ultimo appuntamento in cartellone, il 5 gennaio (alle ore 16), è con il Teatro del Drago per Teo ha le orecchie curiose.