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Mai dire Tweet

Sì, figliolo. Qua sul giornale dice che Passera ha lanciato la sua agenda su tviter. Che roba é?. “Si dice Twitter, nonno. Non è che parla di un’agenda vera, vuol dire che ha pubblicato la lista delle cose che secondo lui è importante fare”. “Oscia. E chi è che l’ha tirata fuori, ’sta storia dell’agenda?”. “Il primo è stato Monti”. “Ah, lo sapevo. Monti, quello delle banche. Le agende se le tengono tutte loro. Ecco perché in banca non me la danno più”. “Ma nonno, ormai le agende di carta non le usa più nessuno. Si mette tutto sul telefonino”. “Mah, anch’io l’agenda la metto sempre dove sta il telefono, e la tua nonna la sposta sempre… è ’sto sviter, cos’è?”. “Twitter, nonno. È un social network, un posto dove tutta la gente può scrivere e leggere quello che scrivono gli altri”. “Social cosa? Io al centro sociale ci vado tutti i giorni a far la briscolina, e di ’sta roba non mi ha mai detto niente nessuno”. “È una roba che sta sui computer, nonno. Devi scrivere delle frasi dove ci possono stare poche parole, corte come i versi degli uccelli. Tweet è come dire cip in italiano”. “Ah, ho capito. È andato a far le chiacchiere coi gazotti perché si chiama Passera. Se si chiamava capra, andava a chiacchierare nel pascolo”. “Nonno, lascia stare. Dai che comincia l’Eredità”.