Ma che musica suona in corsia

    Musica come collante, tra le persone, in grado di facilitare l’inserimento sociale dei bambini affetti da ritardo mentale e disturbi psichiatrici?
    Una musica può svelare il piacere di stare insieme?
    Ci sono dei ragazzi che hanno sperimentato tutto questo e hanno dimostrato che sì, la musica può farlo. Siamo nell’unità operativa di neuropsichiatria infantile di Rimini, dove alcuni fra i ragazzi con disturbi mentali o psichici lievi sono stati selezionati, perchè particolarmente ‘avvezzi’ alla musica, per essere parte di “Una Band per tutti”. L’iniziativa è promossa dall’associazione Sicomoro insieme all’azienda Usl di Rimini, agli insegnanti dell’associazione Giocamusica e al personale dell’azienda Usl di Rimini.

    La formazione della band
    Ma come nasce questa band ‘speciale’?
    “Prima di tutto i ragazzi sono stati «alfabetizzati» grazie a insegnanti di musica che hanno spiegato loro le basi musicali”.Spiega Andrea Tullini, direttore Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Infermi di Rimini nonché musicista “dopodiché abbiamo proceduto alla formazione dei gruppi musicali. Ogni gruppo era affiancato da un arrangiatore e seguito da un educatore. È nata così la Wild Music Band, come l’hanno chiamata i nostri ragazzi, che si è esibita a Riccione insieme al Ciclone Giovanni e ai Ragazzi del Sicomoro”.
    Obiettivo del progetto: migliorare, attraverso l’educazione musicale, la qualità di vita dei pazienti.
    Indirettamente, questa attività ha avuto anche un ruolo terapeutico: “i ragazzini hanno acquisito maggiore sicurezza in se stessi. Da timidi e inibiti quali erano inizialmente, (in parte per il loro stato psichico, in parte a causa della disabilità fisica che li affligge), hanno sperimentato l’autostima e la sicurezza in se stessi. Aspetti davvero determinanti! Hanno imparato a suonare e cantare scoprendo di essere soddisfatti di se stessi e, cosa importantissima, sono entrati in rapporto gli uni con gli altri”.
    Condividere il tempo libero con i compagni, scoprirsi amici sia fra loro sia con gli ‘altri’, quelli del Sicomoro, che invece non hanno disabilità, ha acceso una nuova luce nelle loro vite.
    È proprio in questo ‘stare insieme’ il segreto della gioia con la quale i ragazzi hanno affrontato l’esperienza e si sono esibiti il 7 giugno, al Teatro del Mare di Riccione, davanti a un pubblico fortemente colpito.
    “La commozione dei genitori davanti allo spettacolo dei loro figli che suonavano insieme divertendosi è qualcosa di indimenticabile” per Nicoletta Piccini, promotrice dell’associazione Sicomoro. “Sono riusciti, con l’aiuto dei volontari e degli educatori che hanno partecipato con impegno al progetto, a stringere relazioni, a formare gruppi. Ed è stato meraviglioso vedere come man mano che l’esperienza procedeva, di sabato in sabato, le loro paure diminuivano lasciando il posto a nuovi rapporti di amicizia. Hanno iniziato a canzonarsi, a desiderare incontri al di fuori delle prove, come la pizzata o il gelato: cose che possono apparire anche banali, ma che per loro sono un enorme successo! Durante lo spettacolo non era possibile distinguere quale band fosse formata da questi bambini e quale fosse invece formata dai ragazzi sani!”. Un successo in tutti i sensi, dunque, che non lascia dubbi circa la necessità di replicare l’anno prossimo! Volontari, medici, genitori: una grande squadra compatta che crede fermamente nella necessità di continuare il lavoro intrapreso. L’unico dubbio, allo stato attuale, concerne i fondi necessari, se non altro, ad impiegare il personale tecnico necessario per impartire le lezioni.
    “Siamo alla ricerca di fondi per l’anno prossimo” afferma Nicoletta “ma un modo per continuare si troverà, perché questa esperienza non si deve interrompere!”.

    Romina Balducci