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L’oro illumina la storia di Giovanni da Rimini

L'oro di giovanni da Rimini

L'oro di giovanni da RiminiIn appena venti giorni, la mostra organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose, che resterà aperta fino al prossimo 7 novembre, ha accolto 3.000 visitatori.

“L’ottimo riscontro indica la richiesta di bellezza”.

Finalmente uno sguardo completo e approfondito dell’opera di Giovanni da Rimini”.

“Rimango stupito e stupefatto dall’oro che queste croci sprigionano. Un oro che illumina la nostra storia”.

“Bellezza e contemplazione: è l’esperienza che questa mostra permette, aiutando il visitatore ad alzare lo sguardo da terra al cielo, passando attraverso il prezioso lavoro di recupero di opere senza tempo”.

Sono solo alcune delle frasi affidate al Libro che accompagna la mostra “L’oro di Giovanni”. Già 3.000 i visitatori nei primi venti giorni dell’esposizione, unanimi i giudizi positivi sulla qualità dell’esposizione, tanti gli apprezzamenti per aver riposto al centro della comunicazione culturale della città la scuola pittorica del Trecento Riminese con l’Oro di Giovanni.

La mostra di palazzo Buonadrata, organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli e aperta fino a domenica 7 novembre, conferma la qualità del progetto imperniato sulla possibilità di vedere da vicino, come difficilmente sarà possibile in futuro, la maestosa e antica croce della chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro, unica opera datata e firmata da Joannes (com’era chiamato Giovanni), capostipite della Scuola Riminese del Trecento. Martina Giorgi (Università “Ca’ Foscari”, Venezia), Elisabetta Vitali (Università “Alma Mater Studiorum”, Ravenna) e Benedetta Malaguti (Università “Alma Mater Studiorum”, Bologna) sono le studentesse che si alternano nel ruolo di guida alla mostra. Le visite guidate, previa prenotazione, sono in programma ogni giorno, alle 16 e alle 17, il sabato e la domenica anche alle 11 (www.artecultura-fondcarim.it o telefonando al numero 0541.351611). Visite che stanno attirando pubblico da varie parti d’Italia e anche dall’estero, con presenze registrate da Inghilterra, Belgio e Bulgaria. Molteplici le aziende e le associazioni che stanno prenotando visite guidate.

Un intero corso dell’Università di Bologna (“International Master Degree Programme in Science for the Conservation-Restoration of Cultural Heritage”) porterà i propri studenti per una visita in lingua inglese.

“L’ottimo riscontro avuto finora – è il commento di un soddisfatto Mauro Ioli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio – indica l’esistenza di una domanda di bellezza che la mostra coglie pienamente. E conferma la centralità della stagione pittorica trecentesca tra le radici culturali e artistiche di Rimini”.

All’opera di Mercatello si affiancano in mostra la croce dipinta da Giovanni per la chiesa di San Lorenzo a Talamello, il più piccolo crocifisso ‘Diotallevi’, sempre di Giovanni, dei Musei Comunali di Rimini, la croce sagomata dell’Antiquario Moretti di Firenze, il crocifisso Spina del maestro di Montefiore e la testa di Cristo di Giuliano da Rimini, questi due ultimi di proprietà della Fondazione stessa e in deposito nei Musei Comunali.

Per approfondire i temi della mostra, la Fondazione Cassa di Risparmio (che promuove la mostra insieme a Soroptimist Rimini) ha organizzato un ciclo di conferenze. Due gli appuntamenti già fissati. Dopo l’intervento di uno dei due curatori della mostra, il prof. Daniele Benati, con “Giovanni da Rimini. Un pittore al bivio”, è previsto un secondo appuntamento venerdì 22 ottobre, alle 18. Toccherà all’altro curatore, Alessandro Giovanardi, intervenire su “A Oriente di Rimini. Giovanni e la pittura bizantina”.

Gli orari consentono, prima della conferenza, la visita guidata alla mostra.

Tommaso Cevoli