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Lo stipendio medio di un dipendente riminese (18.000 euro) è il più basso in regione

Sui giornali, la notizia, è passata con un trafiletto, o poco più. Nessun commento, nessuna protesta. Quindi nessuna proposta. Da pochi mesi si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio dell’Emilia-Romagna, ma l’argomento lavoro e salario non sono apparsi nemmeno sullo sfondo. Chissà, magari sono tra le ragioni che hanno spinto sei elettori riminesi su dieci, un record negativo regionale, a restare a casa. Poi sono arrivati i dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e il quadro non è certo migliorato, perché dal 2008 ad oggi l’Italia è tra i pochi paesi sviluppati, con Giappone e Regno Unito, dove i salari reali, misurati con quello che ci si può comprare, sono calati dell’8,7 per cento, mentre sono aumentati del 5 per cento in Francia e del 15 per cento in Germania. In questo scenario gli ultimi aggiornamenti 2023 Inps sui salari lordi pagati ai lavoratori dipendenti privati (escluso il settore agricolo) confermano una situazione, per Rimini, non congiunturale, ma ben radicata e strutturale. Cioè facente parte dell’economia locale e parzialmente romagnola. Questi dati ci dicono che in provincia di Rimini un lavoratore guadagna in media meno di 18.000 euro, l’importo più basso dell’intera regione e grosso modo 10.000 euro meno di un dipendente di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma. In sostanza un terzo in meno. Tornando indietro nel tempo troviamo grosso modo la stessa differenza. A conferma della stabilità strutturale della situazione.