Home Attualita L’Iran e la sua lotta: frantumiamo il silenzio

L’Iran e la sua lotta: frantumiamo il silenzio

365. Questo il numero di giorni passati dallo scorso 16 settembre 2022. Data ancora oggi indigeribile e sicuramente indimenticabile, quella relativa alla morte di Mahsa Amini, giovane donna curdo-iraniana ‘colpevole’ di aver indossato in maniera ‘impropria’ lo hijab e uccisa dal fanatismo della polizia morale a Teheran. Divenuta simbolo e cardine delle rivolte e manifestazioni che hanno scosso l’intero Iran, Mahsa è ‘solo’ una delle tantissime donne (ma anche uomini) che non possono brandire nemmeno un briciolo di libertà, di indipendenza ed emancipazione. In meno di un anno sono state almeno 600 (!) le vittime (secondo le ong per i diritti umani) e sette le condanne a morte, tutte a carico di giovani manifestanti. Uno di loro fu impiccato in pubblico davanti a una delle carceri del Paese, dove sono state rinchiuse in tutto circa 30mila persone.

Lo slogan ‘Donna, vita, libertà’ risuona ancora nelle strade di tutto l’Iran, nelle aule scolastiche, nei luoghi di lavoro. La risposta delle autorità è stata feroce fin dall’inizio e la repressione continua ancora oggi.

E dopo i primi mesi, quando le grida delle giovani e dei ragazzi iraniani riempivano le prime pagine di tutti i giornali, ciò che rimane ora è un silenzio assordante.

Amnesty International tende sferzare questo mutismo e propone oltre 40 iniziative organizzate nelle piazze di tutta Italia, per manifestare la solidarietà alla popolazione iraniana.

A Rimini, i giovani di San Lorenzo in Correggiano con l’associazione Fratelli Tutti, propongono lo spettacolo-testimonianza (ad ingresso libero) ‘Sorella dell’Iran’, giovedì 15 settembre alle ore 21.15 presso il teatro Marilena Pesaresi di San Lorenzo in Correggiano. La rappresentazione utilizzerà una comunicazione multimediale che riporterà i riflettori sull’Iran e, in particolare, sulla condizione delle donne in questo Paese. Saranno trasmessi filmati e un’intervista ad una ragazza iraniana; saranno lette testimonianze di donne brutalmente torturate. Non mancheranno canzoni evocative, scene e immagini della protesta che si è dibattuta contro un regime totalitario.

La loro lotta è ancora viva. Riaccendiamo i riflettori.