Home Editoriale Li dove suona il “Sì”

Li dove suona il “Sì”

“Mamma perché io non sono nata dalla tua pancia?” Laura ha quattro anni, da due vive in Italia. La mamma sapeva che la domanda sarebbe arrivata, prima o poi. Era pronta, anche se non poteva sapere quando sarebbe successo e cosa avrebbe risposto. Ma le parole uscirono da sole: “È vero, tu non sei nata nella mia pancia, ma nel mio cuore, e il cuore è la cosa più bella e importante che abbiamo. Lì pulsa il sangue, pulsa la vita. Tu sei la mia vita”. Da quel giorno Laura non fa altro che disegnare cuori. La mamma ed il papà con un grande cuore, anche Stella, la cagnolina ha un gran cuore; pure gli alberi che prima disegnava spogli, ora al posto dei frutti hanno dei cuori.
Si chiama adozione o affido o più semplicemente, dare una famiglia a chi non ce l’ha. Lo diceva anche Gesù: chi è mio fratello, sorella e madre? Coloro che vivono nell’amore sono mio fratello, sorella e madre. Ciascuno di noi sa il valore del legame di carne, ma con o senza questo, occorre costruire un legame ancora più forte e profondo, che è quello dell’amore.
E per amore ogni anno la Chiesa italiana propone una giornata di riflessione e preghiera in favore della vita. Lo fa con forza anche quest’anno interpellando i protagonisti del nostro immediato futuro, i giovani. Lo fa perché crede nell’uomo, nel valore di ogni vita, nel valore della loro vita.
Non lo fa rivolgendosi solo ai cattolici. Si rivolge a tutti, perché la vita è un valore per tutti, non solo per chi crede. Lo è sempre. Lo è nel bimbo che nasce, come nell’anziano uscito di senno; nel giovane operaio che si dispera perché ha perso il lavoro come nella ragazza che vede crescere il pancione per un amore che le è stato rubato; nel somalo che attraversa il mare su di un barcone fradicio come nel ragazzino che sa esprimersi solo con la violenza, perché non ha conosciuto l’amore. In questo impegno non può esserci una contrapposizione con nessuno. Qualcuno che è contro la vita continuamente la cerca e se ne nutre, ma non siamo contro, siamo per la vita. E se con una persona potrò fare qualche passo verso questa direzione, non gli chiederò nè tessere, nè professioni di fede. In tanti, religiosi e laici, ogni giorno s’impegnano in un servizio spesso silenzioso e discreto, che però può ottenere risultati prodigiosi. Come i 26 bambini nati a Rimini in questi anni grazie al progetto Perla e a chi si è fatto accanto a madri in difficoltà, senza lasciarle sole di fronte al vicolo cieco dell’aborto.

Giovanni Tonelli