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L’aria che tira (e uccide)

Dalla Pneumologia di Rimini un’analisi sull’impatto dell’inquinamento sulla nostra salute

L’aria uccide. È il crudo paradosso che la nostra “civiltà” è riuscito a creare in nome di un altrettanto paradossale pro- gresso innito. L’inquinamento atmo sferico è un tema tanto allarmante quanto concreto, che impatta sulle nostre vite in modo più pesante di quanto si possa percepire. Tanto che lo smog è, ormai da tempo, un vero e proprio killer silenzioso. Lo dicono i numeri, dai quali non si scappa. Nemmeno a Rimini, dove gli ultimi dati (2021) stimano 230 morti premature causate dall’inquinamento, pari a circa 69 decessi ogni 100mila abitanti. L’impatto sulla salute umana, dunque, è oggettivo e profondo.

Ci aiutano a comprenderne la reale entità, facendo un ampio quadro della situazione, la dottoressa Stefania Pezzi, direttrice dell’Unità Operativa di Pneumologia di Rimini e la dotto – ressa Ilaria Valentini, pneumologa della stessa U.O.

L’inquinamento atmosferico ci tocca da vicino. Quanto impatta davvero sulla salute? E quali sono le patologie correlate più diffuse ?

“Secondo i dati Istat le malattie respiratorie rappresentano in Italia la terza causa di morte per gli uomini, la quinta per le donne, in aumento rispetto al passato. Tra italiane con maggiori decessi emerge l’Emilia-Romagna.

Delle patologie causate dall’inquinamento, quelle a carico dell’apparato respiratorio sono fra le più comuni. quel che riguarda le vie inferiori, le più frequenti sono patologie acute quali tracheiti, bronchiti bronchioliti (queste ultime soprattutto nei bambini).

Oltre alle patologie acute, sono riconducibili all’inquinamento atmosferico e in crescita netta anche patologie croniche come l’asma, l’ensema polmonare, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), le malattie dell’interstizio polmonare e i tumori polmonari. Vi sono inoltre conseguenze a livello cardiaco, metabolico e neurologico. La citata BPCO, in particolare, è la quarta causa di morte e la seconda causa di accesso al Pronto Soccorso”.

Come influiscono, nello specifico, le polveri sottili (PM10 e PM2,5) sul nostro organismo?

“L’aria contiene in sospensione del pulviscolo (di origine naturale o da attività umane) che può diventare dannoso soprattutto se abbondante e inalabile.

La composizione risulta pertanto molto varia (metalli pesanti, solfati, nitrati, ammonio, carbonio organico, idrocarburi aromatici policiclici, diossine/furani). Il particolato è in grado di assorbire gas e vapori tossici sulla supercie delle particelle, feno meno che contribuisce ad aumentare gassosi che raggiungono le zone più f d dl l i le concentrazioni degli inquinanti profonde del polmone, trasportati dalle particelle PM10 e PM2.5”.

Come insorgono le malattie? E quanto inuisce l’età di chi è esposto all’inquinamento?

“L’esposizione prolungata nel tempo al particolato, già a partire da basse dosi, è associata all’incremento di mortalità per malattie respiratorie e di patologie quali bronchiti croniche, BPCO, riduzione funzionalità respiratoria. Tra le patologie respiratorie croniche la BPCO rappresenta piuù importante problema sanità pubblica poiché è una delle maggiori cause di mortalità morbilità cronica in Italia e nel mondo. L’aumento di incidenza e prevalenza della BPCO continuerà crescere nel tempo a causa persistere dell’esposizione ai fattori di rischio e al progressivo invecchiamento della popolazione. giovani, invece, l’inalazione di e PM2,5 comporta un maggiore rischio di sviluppare asma bronchiale: gli adolescenti, infatti, respirano una maggiore frequenza che, relazionata alla loro minore massa corporea, comporta una maggiore esposizione alle polveri sottili, anche di 3-4 più rispetto all’adulto. Inoltre polveri sottili e ultrasottili, a lungo hanno un’azione documentata genesi del tumore polmonare, in particolare dell’adenocarcinoma: basti che per ogni incremento oltre di 5 g /m3 di PM2,5, il rischio di ammalarsi è aumentato di 18% mentre aumenta del 22% a ogni aumento di 10 g /m3 di PM10.

Sono stati documentati incrementi di tumore anche in gruppi esposti a un livello di inquinamento inferiori ai limiti stabiliti dalle norme. Nel 2017 il tasso grezzo di mortalità per tumore del polmone in Romagna è stato pari a 64,3 decessi per 100mila abitanti, in linea con dato regionale (63,5)”.

Come sono seguiti i pazienti aetti da questo tipo di patologie? “I pazienti giungono alla nostra osservazione inviati dai Medici di Medicina Generale per sintomi come tosse, dispnea (ridotta tolleranza acuto di inamma zione delle vie aeree. I pazienti che giungono ai nostri ambulatori vengono sottoposti a spirometria e RX Torace, esame radiologico di primo livello d’aiuto soprattutto nel sospetto di malattie dell’interstizio polmonare e tumori polmonari. Queste ultime due patologie richiedono poi accertamenti diagnostici di maggiore complessità (TAC, PET, broncoscopia) che avvengono, nella maggior parte dei casi, in regime di Day Hospital”.

Come fare prevenzione in modo efficace?

“Una buona pianicazione dell’assetto urbano, il miglioramento della circolazione stradale, la riduzione del riscaldamento a pellet, la creazione di spazi verdi, di piste pedonali e ciclabili e di percorsi casa-scuola, casa-lavoro, sono misure ecaci. A livello personale, seguire un’alimentazione sana e ricca di antiossidanti ed evitare attività all’aria aperta lungo le arterie maggiormente tracate, con particolare attenzione ai bambini: evitare di portarli fuori in passeggino nelle giornate a maggiore concentrazione di inquinanti, poiché essendo più vicini al suolo assorbono moltissimo particolato”.