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La scuola riminese studia a teatro

La scuola si confronta con il teatro. Al di là dell’occasione cultural-mondana per trascorrere una serata, uno spettacolo può diventare oggetto di riflessioni e di crescita sul piano personale per molti giovani, preziosa opportunità per ampliare i propri orizzonti culturali e – perché no? – oggetto di studio. Soprattutto se l’incontro avviene con i grandi classici: dai capolavori tragici dell’antichità a quelli us citi dalla penna dei maggiori commediografi.
Gli studenti del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Rimini sono i protagonisti di un progetto, curato dalla professoressa Orietta Guiducci, dal titolo “A presa diretta con gli antichi”, che vuole favorire un confronto approfondito con l’antichità non limitato al consueto approccio teorico-concettuale, ma capace di esplorare, attraverso la partecipazione a esperienze teatrali, terreni diversi da quelli praticati di solito a scuola. Dunque un confronto non libresco, ma capace di veicolare l’interesse e la passione per il mondo classico greco e latino, così denso di significati culturali e valori antropologici: un serio lavoro di studio che, però, verrà subito verificato sul campo. Il progetto è in collaborazione con il Plautus Festival di Sarsina, altre scuole del riminese e con la stessa Provincia.
Concretamente il primo passo è assistere al Miles Gloriosus (nella foto)di Plauto (al Teatro della Regina di Cattolica, mercoledì 1 febbraio alle 16), proposto da Corrado Tedeschi, Nathalie Caldonazzo, Luca Cairati, con la regia di Cristiano Roccamo e le maschere realizzate da Andrea Cavarra. Poi seguirà la rappresentazione di un’opera tra quelle in cartellone al Teatro Greco di Siracusa. Non si tratta di una pura e semplice partecipazione, bensì di arrivare allo spettacolo ben preparati sul piano dello studio, avendone analizzati gli aspetti testuali e dopo averlo inquadrato in un più largo ambito teorico. Al termine i circa seicento ragazzi incontreranno regista e interpreti: una pratica che suscita sempre grande interesse. Guardando – senza spingersi troppo lontano – ad altre esperienze della zona, il recente incontro fra i ragazzi delle scuole superiori sammarinesi e Massimo Donato, protagonista di un’originale rilettura di Amleto (L’archivio delle anime inserita nella stagione teatrale del Titano, ha riscosso grande successo.
Una sessantina di studenti della Scuola Secondaria Superiore, dopo avere assistito a L’archivio delle anime. Amleto, ha incontrato in Aula Magna il protagonista della piéce, nonché fondatore del centro Teatrale Umbro. Gli studenti han posto a Donato numerose domande, incuriositi oltre che dall’inaspettata rilettura del testo shakespeariano, dalla poliedricità dell’attore e dal suo personalissimo approccio alla professione del teatrante. Donato ha usato una accattivante metafora per parlare della capacità di amare il teatro per un giovanissimo, citando la sua personale passione per i Simpson e di come la famosa serie di cartoni animati lo abbia stimolato per quanto riguarda le azioni sceniche.
Per tornare in riviera e ai classici, chissà che il Miles Gloriusus per Rimini, città segnata dalla civiltà romana, non rappresenti l’inizio di un’esperienza che potrebbe riverberarsi in un ambito più ampio di quello scolastico: magari attraverso una vera e propria rassegna annuale dedicata ai capolavori antichi. Del resto in Italia ci sono riferimenti illustri, come il glorioso Istituto Nazionale del Dramma Antico, che organizza le sue rappresentazioni nella splendida cornice del Teatro Greco di Siracusa. Purtroppo non esiste qualcosa di analogo al nord e Rimini potrebbe avviare una collaborazione: sarebbe davvero una bellissima idea.

Giulia Vannoni