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La mia vita è uno zoo anche per famiglie

Volete cambiare vita? Comprate uno zoo. La bizzarra scelta si deve a Benjamin Mee, giornalista, vedovo da sei mesi, e con due figli, una bimbetta sveglia di 7 anni e un adolescente problematico, autore di disegni tetri, espulso da scuola e in conflitto con papà.
La vera storia di Benjiam Mee, contenuta nel suo libro, è ora film grazie a Cameron Crowe che ritorna a sei anni di distanza da Elizabethtown, con una commedia scorrevole, piacevole ed edificante, tipicamente americana ma anche universale nel proporre la tenacia di un uomo che tenta la via della mission impossible per offrire alla famiglia orfana di madre e moglie una seconda chance (e l’elaborazione del lutto per Benjamin è davvero difficile). In cerca di una nuova casa ne trovano una perfetta in periferia, però fa parte di un giardino zoologico in disuso e vicino alla chiusura. Può essere lo stimolo nuovo cercato: Benjamin s’impegna a riaprire il parco, tra le titubanze del fratello, i controlli odiosi dell’ispettore che deve dare il placet per la riapertura, i problemi con gli animali e i conflitti con il figlio. Benjamin e la squadra del parco, in primis la giovane responsabile Kelly Foster, si trovano davanti ad una bella gatta da pelare.
Sfida difficile, ma non impossibile: lo zoo di Mee è oggi uno dei più apprezzati parchi americani, con tipologie di ospitalità degli animali prese in esame da altre strutture. Il film può essere consigliato ad un pubblico famigliare: mette in gioco molte problematiche, da quelle famigliari al rispetto della natura.
Matt Damon e Scarlett Johansson sono i due sensibili interpreti principali del film, ma nel cast non sfigurano affatto i giovani Colin Ford e Maggie Elizabeth Jones.

Il Cinecittà di Paolo Pagliarani