In quelle vignette possono trovare spazio anche temi apparentemente incompatibili con il linguaggio a balloons. Accade così che il sentimento religioso, le suggestioni della fede, il senso del Mistero e la ricerca del Sacro diventino protagonisti in opere di disegnatori e fumettisti, anche provenienti da generi più “leggeri”. Le esperienze nel panorama editoriale non mancano “anzi appaiono in crescita”, come spiega l’editore ed esperto Alessandro Bottero. Un curioso fenomeno che sei anni fa ha portato alla nascita del premio Fede a strisce – Fumetto cristiano di cui Bottero è giurato insieme al padre barnabita Stefano Gorla, direttore dell’area periodici per ragazzi San Paolo, e a Paolo Guiducci, caporedattore de il Ponte e direttore del mensile Fumo di China. Il 24 luglio in piazzale Fellini, a Rimini, sono stati proclamati i vincitori dell’ultima edizione nell’ambito del XXVI festival internazionale del fumetto e cinema d’animazione Cartoon Club.
I primi frutti editoriali
Tutto è nato nel 2000 quando gli organizzatori di Cartoon Club, da sempre attenti alla dimensione sacra del fumetto, hanno allestito una mostra sul tema, poi confluita in un archivio permanente e in un volume specializzato sui testi comics che portano “sulle nuvole” la cristianità. “Quello tra sacro e fumetto – sottolinea Bottero – è un abbinamento da sfruttare maggiormente nel nostro paese, sia per l’impiego degli strumenti da mettere in campo sia per la qualità dei prodotti editoriali”. I vantaggi, e il premio “Fede a strisce” lo dimostra, non mancano: il fumetto, infatti, è uno straordinario mezzo di comunicazione, poco costoso e molto dinamico, che aiuta a interagire con il lettore, lo coinvolge. In Italia questo genere non è molto sviluppato, come in generale non lo è il fumetto per ragazzi, mentre in area francofona per fare un esempio, gode di ottima vitalità, con molti editori in campo e molte iniziative mirate.
Cartoon Club ha aperto una finestra su un aspetto poco conosciuto, dunque, ma che può aiutare anche la pastorale. L’archivio creato, unico in Italia, è a disposizione di parrocchie e uffici di pastorale giovanile. Le mostre allestite in questi ultimi anni su San Francesco a fumetti, Giovanni Paolo II Un papa a quadretti, e La matita di Dio sulla storia di madre Teresa di Calcutta, sono solo l’inizio di un percorso.
I vincitori
Per la prima volta in sei anni il concorso ha visto due vincitori in ex aequo. Si tratta di L’era di Tiberio di Ottavio De Angelis (testi) e Rodolfo Torti (disegni), pubblicato sul settimanale cattolico per ragazzi Il Giornalino, e di di Roberto Battestini (edizioni Dehoniane). Molto apprezzato della prima opera, “l’approccio storico all’epoca della nascita del cristianesimo, narrato – riferisce Bottero – con rigore e competenza da due professionisti del settore ma di solito attivi in altri generi”.
Una collaborazione a quattro mani, quella tra De Angelis e Torti, nata proprio tra le mura de Il Giornalino. “Tutto è iniziato nel ’97 – racconta De Angelis – con una serie di biografie sui santi. Al direttore di allora, don Tarsia, venne l’idea di scrivere anche quella degli imperatori che hanno avuto a che fare con la cristianità, nello specifico, Augusto sotto il cui potere avvenne la nascita di Gesù, e Tiberio e gli anni della morte di Cristo”.
“Raccontare la storia a fumetti richiede un’abilità particolare. – spiega Gorla, che è anche direttore de Il Giornalino – Se la fantasia aiuta nel ricostruire alcuni tratti della vicenda, altri devono essere studiati con attenzione: come si viaggiava ai tempi di Tiberio? Com’erano le navi? Domande e dettagli che richiedono attenzione e approfondimenti. Per educare divertendo, come detta la linea editoriale del nostro settimanale”.
Il secondo volume è stato invece scelto “perché mette in luce – prosegue Bottero – come si possa parlare di Dio, della Bibbia, con un linguaggio storico-umoristico ma perfettamente attinente al testo”. Anche in questo caso “la leggerezza di un balloon – spiega il giurato – veicola efficacemente il messaggio là dove non ce lo saremmo mai aspettati” proponendo con “un’immediatezza di tratto e di linguaggio, nonché un pizzico di ironia che fa spesso sorridere” la Sacra Scrittura “senza tradirne – precisa Bottero – profondità e significato”.
L’opera si inserisce nella serie a fumetti “Catecomics” insieme, per l’Antico Testamento, a Genesi (2008), Salmi e Profeti e, per il Nuovo Testamento, a Il Vangelo di Gesù (2008), gli Atti degli apostoli (2009), le Lettere di Paolo e l’Apocalisse. Per Battestini, 43 anni, sposato e padre di sette figli, l’avvicinamento al fumetto cristiano è stato il risultato di un persorso di vita e di progressivo accostamento alla fede. “Provengo da un genere, il fumetto degli anni Ottanta, che non ha mai avuto alcun approccio, se non sarcastico e critico, con la religione – racconta il disegnatore -. Con il tempo sono cambiato io e sono cambiate le mie opere, perché la propria professionalità, quello che si fa, non possono essere distaccati dalla vita. Per me – conclude il fumettista – è un fatto di integrità professionale”.
Segnalata sul podio del Premio Fede a strisce, anche una terza opera: Ragazzi (edizioni Comma 22) che raccoglie oltre 300 vignette di Charles M. Schultz, l’autore di Peanuts, “particolarmente capace – sottolineano ancora dalla giuria del concorso – di parlare con leggerezza ma senza banalità, anzi con profondità e arguzia, attorno ai temi della fede”.
Autori e opere apprezzabili dunque non mancano, ma secondo l’editore e giurato di Fede a strisce Alessandro Bottero, il fumetto esplicitamente religioso è ancora “un bellissimo tesoro in gran parte ignorato dalla critica” e “un linguaggio che può parlare a tutte le età”, allargando quindi il messaggio religioso in maniera più incisiva anche tra le nuove generazioni.
Alessandra Leardini