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La città nasce nelle urne?

Una città a misura di cittadino, responsabile e capace di dare consigli, ma anche sollevare critiche sui “buchi neri” della polis. Questo è il principale obiettivo del nuovo progetto partorito dall’amministrazione comunale. “La città che abbiamo, la città che vogliamo”, questo il titolo, è partito solo poche settimane fa. “Vogliamo coinvolgere i novafeltresi e tutti quelli che frequentano il capoluogo, nella risoluzione dei problemi della città – è risoluto il sindaco Vincenzo Sebastiani –. Insieme ai tecnici valuteremo le osservazioni per la stesura del futuro piano strutturale comunale”.
Il progetto vorrebbe coinvolgere tutti: dai bambini agli anziani. I volantini sono stati infatti distribuiti, oltre che nelle edicole del paese, all’ospedale, all’ufficio Urp, in parrocchia e nelle scuole. E c’è chi non ha perso tempo in convenevoli, andando subito dritto al sodo. I ragazzi delle classi terze dell’istituto superiore “Luigi Einaudi”, infatti, hanno già sviluppato alcuni progetti di riqualificazione. “L’idea in realtà è nata già nel 2008 – afferma il professor Pieralberto Marzocchi – quando i ragazzi della III E hanno analizzato e realizzato progetti per migliorare tutta l’area scolastica e sportiva, insieme al parco Marecchia”.
Il nuovo progetto però invita ad allargare gli orizzonti. “Sicuramente la possibilità che sta offrendo l’amministrazione ai ragazzi è utile, non solo dal punto di vista esperienziale per il futuro professionale, ma anche per renderli partecipi e responsabili della propria città. A breve effettueremo degli incontri con l’ufficio tecnico comunale e entro la primavera presenteremo le nostre osservazioni”.
Ma c’è chi non applaude in modo incondizionato. “L’idea in sé è interessante ma si è trasformata in una carnevalata, perché il «Piano Strategico» per Novafeltria l’Amministrazione l’ha già scritto e fatto vedere alla Provincia” attacca Livio Cursi. L’esponente della minoranza chiarisce. “I punti nevralgici sono pochi: l’accesso al paese, con lo spostamento del distributore e la creazione del terminal bus, la sistemazione area lungofiume, due rotonde a monte e a valle del paese, un comparto di edilizia convenzionata e privata a Ca’ del Vento, ma del centro storico quando ne vogliamo parlare?”.
Gli interventi di ogni cittadino vengono raccolti in queste settimane, attraverso apposite urne. Fra un mese tutte le proposte verranno stampate in un “album di idee”. “Valuteremo le osservazioni sollevate e il nuovo Psc dipenderà anche da queste – afferma il vice sindaco Claudio Bartoletti – Ci mettiamo in discussione e vogliamo coinvolgere nel progetto anche la stessa minoranza”.

Rita Celli