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La buona salute di Confcooperative

Confcooperative---Luca-BracciConfcooperative – In questa complessa società globalizzata, dove aumentano sempre di più le disuguaglianze sociali tra ricchezze e povertà, dove è sempre più marcata la corsa al profitto e al benessere individualizzato, emerge di grande attualità l’associazionismo cooperativo del “lavorare insieme” nel valore dell’equità e di una operante solidarietà sociale. In questa ottica si è svolta l’assemblea-congresso della Confocooperative riminese, per il rinnovo degli incarichi sociali, scaturiti da un vivace approfondimento degli argomenti di stringente attualità, non disgiunto dalla comune consapevolezza dell’attuale validità del sistema cooperativo, collaudato da oltre 120 anni di storia, i cui valori – ora come allora – affondano le proprie radici nella Dottrina Sociale della Chiesa.
Apprezzato l’intervento del Vescovo di Rimini: mons. Francesco Lambiasi ha incoraggiato il movimento a proseguire con coerenza sulle linee tracciate dalla Evangeli Gaudium di Papa Francesco. Il sindaco Andrea Gnassi, riconosciuto il peculiare ruolo della cooperazione, ha sintetizzato un progetto di ampio respiro per un ordinato sviluppo della città; mentre una attenzione particolare alla legislazione riguardante le Banche di Credito Cooperativo è stata assicurata all’Assemblea dall’onorevole Tiziano Arlotti.

I numeri. Nel merito della realtà interna alla Confcooperative provinciale, il presidente uscente, Massimo Coccia, ha sottolineato la “buona salute dell’organizzazione”. Dalle 12 cooperative esistenti fino agli anni ’60, si è giunti progressivamente alle 172 attuali.
Di queste 18 rientrano nella Fedagri e Federcoopesca; 43 nella Federlavoro e Servizi; 20 nella Federabitazione; 8 nella Federconsumo-Utenti-Mutue; 65 nella Federsolidarietà; 14 in Federcultura-Turismo e Sport e 4 nella Federcasse che, però, ha 12.305 soci. In totale, le 172 realtà possono contare su 25.545 soci, 4.487 addetti e un fatturato che nel 2015 ha superato complessivamente i 400 milioni di euro.
In questo ampio panorama sono ben rappresentati tutti i settori produttivi e dei servizi, registrando significativamente un forte aumento delle cooperative sociali, con grande apporto di calda solidarietà alle situazioni più disagiate.

Nonostante la crisi… Certamente la crisi ha colpito severamente le imprese medio-piccole, anche con alcune chiusure delle attività, “ma nell’insieme il sistema ha tenuto anche con il mantenimento del livello occupazionale, semmai in alcuni casi migliorato”. Con un pizzico d’orgoglio, Coccia ha evidenziato poi che, nel corso degli anni, in Confcooperative non ci sono stati problemi gravi con la magistratura per corruzione. Da qui il forte invito a tutti i cooperatori di proseguire nella trasparenza dei bilanci e nel’onestà nei comportamenti individuali.
Dunque, la Confcooperative non è una somma indistinta di associati, ma un soggetto culturale. sociale e politico. Culturale, per la formazione e l’educazione cooperativa; sociale, per il ruolo aggregativo nella società; politico, per concorrere nel farsi carico specie delle problematiche del territorio.

La bacchettata a Ravenna. È significativo che nel dibattito l’assemblea abbia vivacemente contestato la mancata adesione della Camera di Commercio di Ravenna alla fusione con le consorelle di Rimini e Cesenna-Forlì, penalizzando gravemente la “costruzione” della Vasta Area della Romagna, e ciò in controtendenza con L’Azienda Sanitaria, il sistema dei trasporti, il Consorzio di Bonifica, ed altri.
Durante il congresso si è constatata una maggiore presenza e coesione delle Banche di Credito Cooperativo. Ad esse ha dato voce Fabio Pula, presidente della BCC Rimini Banca. Pula ha chiesto all’organizzazione vigile attenzione nei confronti del Parlamento che sta esaminando la riforma delle BCC, con alcuni tentativi maldestri a danno dell’essenza cooperativa.

Bracci e il consiglio. Ma l’assemblea-congresso era anche l’occasione per eleggere il nuovo Presidente. In lizza c’erano due candidati: Pietro Borghini, numero uno della cooperativa “La Formica” e del consorzio “Il Mosaico”, e Luca Bracci (nella foto), presidente Coop. “Il Casolare” del settore “Casa” e presidente regionale di Federabitazione. A spuntarla, alla fine, è stato proprio quest’ultimo. Con lui è stato nominato anche il nuovo consiglio di cui fanno parte Simone Aluigi, Alessandro Arduini, Valter Bianchi, Luca Bracci, Maurizio Casadei, Enrica Cavalli, Francesco Cavalli, Otello Cenci, Andrea Clerici, Massimo Coccia, Gianluigi Draghi, Gianluca Fabbri, Lia Fabbri, Valentina Ferrini, Aurelia Frino, Karim Gelmini, Casimiro Giangiulio, Alessandro Giorgetti, Valerio Giorgis, Marina Lappi, Massimiliano Magalotti, Emanuela Magnani, Massimo Marchini, Cinzia Mariani, Matteo Matteoni, Federica Metalli, Corrado Monti, Fabiana Mordini, Sauro Nicolini, Nicola Pelliccioni, Domenico Pirozzi, Fabio Pula, Mirco Renzetti, Edoardo Saccani, Antonio Smurro, Carlo Urbinati, Ettore Valzania, Guglielmo Vannoni.

Armando Foschi