Home Cultura L’industria della cultura. Rubicone docet

L’industria della cultura. Rubicone docet

Quando a San Mauro definiscono il “Premio Pascoli” il “Campiello di Romagna”, qualcuno storce il naso, ride e punta il dito all’indirizzo dei sammauresi, rei di spararla grossa.
In realtà, quel titolo ha più di un motivo per essere sbandierato senza motivo di reprimenda da parte di alcuno. E quei motivi valgono anche per analoghe situazioni messe in campo dai cugini di Savignano. Insomma, nel Rubicone “riminese” (cioè in quel territorio battente bandiera FC ma parte integrante della Diocesi di Rimini), le più grandi manifestazioni culturali vengono organizzate e sono rese possibili dall’intervento corposo degli sponsor. A San Mauro Pascoli e a Savignano diversamente non si potrebbe fare, in quanto i comuni non hanno in cassa quelle centinaia di migliaia di euro da mettere a disposizione per eventi che quasi sempre non si limitano al solo circuito locale, ma imboccano spesso la tangente regionale, nazionale e qualche volta internazionale.
Prendiamo San Mauro Pascoli. Sammauroindustria, l’associazione che raggruppa i più grandi calzaturieri della zona, investe annualmente in cultura circa 80mila euro grazie ai quali è possibile organizzare il “Premio Pascoli” di poesia, il concorso internazionale “Un talento per la scarpa” (riservato a giovani stilisti), il “Processo del 10 agosto” e tante altre iniziative. L’Amministrazione Comunale interviene, ma senza questi investimenti nulla si potrebbe fare. “Quando dodici anni fa proposi agli industriali sammauresi di sostenere la cultura nella nostra comunità, tutti quanti accettarono subito e volentieri. – ammette orgoglioso il sindaco di San Mauro, Gianfranco Miro Gori, e vice presidente di Sammauroindustria – Suppongo che all’origine della loro adesione ci fossero due fattori: l’amore per il paese in cui sono nati e cresciuti e dove hanno fondato le loro notevoli attività imprenditoriali, unito a un fondo di mecenatismo”.
La scena si ripete, magari non in modo così “istituzionalizzato” come dai “cugini”, anche a Savignano. Tante le iniziative, manifestazioni, eventi organizzati grazie agli sponsor che scuciono centinaia di migliaia di euro. Il Si Fest 2012 senza l’intervento dei privati non sarebbe ”scattato”. E ancora Wine festival, cartellone teatrale, Fiera di Santa Lucia, Piadiniamo. Eventi che portano in totale decine di migliaia di visitatori con buoni affari per ristoranti, bar, osterie, enoteche e commercianti del centro storico che a loro volta insieme alle associazioni di categoria aiutano finanziariamente la realizzazione di queste manifestazioni. Solo dal complesso Romagna Center di Capanni, compreso Iper e Dechatlon, arrivano ogni anno 100.000 euro da investire in manifestazioni nel centro storico di Savignano. Perché lo fanno? Il savignanese Giuseppe Zanotti, tra i più grandi stilisti di scarpe nel mondo, fra i più apprezzati e conosciuti, pupillo delle grandi star internazionali della canzone, durante la presentazione del Si Fest nella sua villa ha risposto così: “Molti si chiedono perché un imprenditore entra in cultura. Ogni tanto l’industria annoia. E allora mettersi un po’ di profumo addosso fa bene”. Rilancia Roberto Sacchetti, consigliere di amministrazione di Hera spa: “La collaborazione con Savignano rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda, perché consente di contribuire alla promozione di un progetto di eccellenza artistica, sempre più partecipato e capace di creare occasioni di socialità attraverso la cultura. Il radicamento territoriale è uno dei valori fondanti di Hera e progetti come Si Fest, che colorano le piazze, non possono che incontrare il nostro entusiasmo”. E la cultura ringrazia.

Ermanno Pasolini