L’immondizia finisce in… mostra

    Signore e signori, benvenuti a “Ecomondo”. Dove tutto viene recuperato. Dove i rifiuti non vengono visti come una disgrazia ma come una ricchezza. Dove un oggetto arrivato alla fine del suo ciclo, viene riportato a nuova vita. Dalle bottiglie di plastica, all’oro del computer, dai frigoriferi ai rubinetti passando per le grucce e i copertoni delle automobili. Anche quest’anno passeggiare per i padiglioni della fiera internazionale del recupero di materie e energia e dello sviluppo sostenibile è stato molto… curioso.

    Il grattacielo
    A partire dalla prima “opera” in cui ci si imbatteva: l’Empire State Building. Il famosissimo grattacielo americano svettava nelle sue altezze proprio nella hall di Rimini Fiera. A realizzarlo il “Corepla” che ha voluto festeggiare così il raggiungimento delle 600mila tonnellate di plastica “differenziata” raccolta dagli imballaggi.

    Eco panchine
    Spostandosi di qualche metro ci si poteva imbattere in sei panchine rinate dal riciclo di alluminio, carta, legno, plastica e vetro che in percentuali diverse permettono di sedere sul “matchbox”, simile ad una scatola di fiammiferi, o all’uRbik, seduta che ricorda il celebre cubo di Rubik.

    Spazzatura in “mostra”
    Altro giro, altro padiglione, altra sosta per ammirare ciò che non avresti mai immaginato. Dalle caffettiere ai piatti, dai rubinetti alle mensole, dalle bistecchiere alle lampade, dai letti alle grucce appendiabiti fino alle calamite per frigoriferi, ai carrelli del supermarket, alle pareti di tubolari di cartone. È l’immondizia che fa tendenza e che va in produzione. Tutti prodotti figli del riciclo, presentati alla mostra “Ecofatto” allestita e progettata dall’eco-architetto Marco Capellini.
    “Con oltre 200 prodotti, Ecofatto è la prima mostra in Europa di prodotti in materiale riciclato – sottolinea Massimo Ferlini, presidente dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti – il sostenibile assume un significato nuovo, domestico, la gente può finalmente toccare con mano quanto viene prodotto dalla raccolta differenziata. L’impegno di tutti viene premiato dalle aziende che stanno investendo risorse per migliorare l’impatto ambientale: l’obiettivo è ridurre l’impiego di risorse naturali, di materie prime e di energia per compiere scelte consapevoli e vivere meglio”.

    Altre curiosità
    Passeggiando tra i vari stand sono tante le curiosità che attirano l’attenzione. Per esempio, lo sapevate che con 19mila barattoli per conserve si può produrre un’auto? O che per realizzare una city bike bastano 800 lattine? E che dire di quante cose possono nascere da una vettura in disuso? Lo smontaggio delle auto inutilizzabili regala paraurti, grandi componenti in plastica, serbatoi, pneumatici, vetri laterali, parabrezza, tutti materiali che opportunamente recuperati e trattati possono ritornare in circolazione. Per favorire il riuso delle parti delle vecchie vetture in Italia esiste un centro, l’End of life Vehicle del Fiat Group Automobilies S.p.a.
    Insomma, si tratta di oggetti che non sono solo il simbolo dell’ecomondo emergente, ma che sono anche funzionali e al contempo rappresentativi di un nuovo approccio produttivo fondato sull’attenzione globale. Un mondo bellissimo nel quale vivere e che si sta consolidando sempre di più. Un mondo che ha capito che il futuro nasce dal recupero.

    Patrizio Placuzzi