Home TRE-TuttoRomagnaEconomia ITS MAKER, domanda e offerta si incontrano?

ITS MAKER, domanda e offerta si incontrano?

Il mondo del lavoro riminese (e non solo) soffre da tempo nel reperire manodopera, soprattutto giovane, da impiegare nelle aziende del territorio. Un problema che deriva, prevalentemente, da generali criticità nel mettere in comunicazione domanda e offerta, e che riguarda in modo particolare i settori tecnici. Una risorsa potenzialmente preziosa per far fronte a questa situazione è quella rappresentata dal mondo degli ITS (Istituti Tecnici Superiori), scuole di alta specializzazione professionale indirizzata a giovani (e non solo) che abbiano già conseguito il diploma di scuola superiore, con un percorso formativo che mette, fin dall’inizio, gli allievi in rapporto diretto con le aziende del territorio. Tra questi, con un’offerta formativa estesa a livello regionale e presente anche a Rimini, c’è ITS Maker, che proprio l’anno scorso ha ampliato i corsi nella sede riminese. A illustrare questa realtà è Roberto Bartoli, coordinatore dei corsi ITS Maker in provincia di Rimini.

“Attualmente l’offerta formativa di ITS Maker sul territorio riminese è costituita da due corsi. Il primo, che si tiene a Rimini, è dedicato a Meccatronica e Automazione ed è attivo dal 2019 (nel biennio in corso impegna 46 allievi, 23 al primo anno e 23 al secondo) mentre dal 2022 è partito un altro corso, “Sport&Electric Motorcycle”, dedicato al mondo sportivo delle due ruote, che si tiene presso il circuito di Misano, sia nelle aule che ci vengono rese disponibili nel periodo invernale, sia nei box per quanto riguarda la parte pratica (24 gli allievi che attualmente seguiamo). Gli alunni del primo corso sono destinati a essere inseriti in aziende del territorio con in ambito meccanico, mentre i giovani che frequentano il corso di Misano vedono come sbocco professionale naturale l’impiego nelle scuderie e nei team di motosport. Entrambi i corsi, da 25 posti disponibili (riservati a persone che abbiano almeno conseguito il diploma di scuola superiore), hanno una durata biennale da 2000 ore complessive, di cui 800 in azienda tramite stage. Gli allievi già diplomati negli anni precedenti sono 42”.

Da qualche annomil tema delle difficoltà delle aziende a trovare nuovi lavoratori è diventato centrale. Rilevate anche voi queste criticità? La vostra offerta formativa può dare una risposta adeguata?

“I ragazzi che seguono i nostri corsi sono molto richiesti dalle aziende, ma il problema è che abbiamo pochi allievi rispetto a ciò che il tessuto industriale del territorio richiederebbe. L’obiettivo della nostra offerta è proprio quella di assecondare questo tipo di richiesta, andando a qualificare giovani che hanno già delle competenze di base su quelle che sono le esigenze delle aziende, ma per una risposta adeguata occorrerebbero molti più lavoratori di quelli che seguiamo noi. E siamo noi stessi ad avere difficoltà nel trovare nuovi allievi da inserire nei corsi”.

Perché avviene questo?

“In generale i ragazzi oggi non vedono nel settore meccanico la prima scelta, non c’è una passione diffusa per questo tipo di lavoro, quindi risulta difficile trovare numeri adeguati a quella che è la richiesta sul territorio. Inoltre, il mondo degli Istituti Tecnici Superiori non è molto conosciuto, e questo non aiuta ad attrarre giovani. Un ragazzo, normalmente, dopo la fine del percorso scolastico non contempla un ITS, prediligendo invece la scelta tra il percorso universitario o l’ingresso immediato nel mondo del lavoro”.

Come state intervenendo, in questo senso, per invertire la rotta?

“Per aumentare quello che è il nostro bacino di utenza andiamo spesso a parlare nelle scuole anche se, purtroppo, non riusciamo ad essere presenti in tutte. Quello dei licei, ad esempio, è un mondo che ci manca a livello di orientamento. Siamo impegnati anche nella sensibilizzazione nei confronti dei docenti, in modo che possano dare input preziosi agli studenti sui percorsi più adatti a loro”.

Passando proprio agli studenti, come sono composti i gruppi di allievi che frequentano i corsi di ITS Maker a Rimini?

“Dei 70 studenti attualmente impegnati solo due sono ragazze, quindi abbiamo una netta prevalenza maschile. Nonostante siano molto richieste, oggi i settori di riferimento per i quali formiamo figure professionali hanno una bassa attrattiva nei confronti delle studentesse. Per quanto riguarda la componente straniera, attualmente non abbiamo allievi”.

Il bacino di studenti è omogeneo anche dal punto di vista delle scuole di provenienza?

“La provenienza principale è dagli istituti tecnici, ma non solo. C’è anche chi arriva dal liceo e chi da scuole completamente atipiche rispetto al percorso che offriamo, come istituti alberghieri, musicali o turistici. Più eterogenea la provenienza geografica: nel corso di Meccatronica c’è una prevalenza di studenti riminesi, con una minoranza da altre province seppur sempre dell’Emilia-Romagna, mentre nel corso sportivo di Misano abbiamo un solo riminese, mentre gli altri provengono da tutta Italia, dal Friuli al Piemonte, passando per Sicilia e Sardegna”.

Una volta completati i corsi, com’è l’ingresso nel mondo del lavoro?

“Dal punto di vista dell’occupazione post-corso, abbiamo dati che riguardano ITS Maker a livello regionale, non abbiamo ancora indagini solo su Rimini. In generale, oltre il 95% degli allievi ITS Maker si dichiarano occupati a 3 anni dal diploma, i due terzi dei quali con contratto a tempo indeterminato. Dal punto di vista dei livelli retributivi, la maggioranza (57, 9%) guadagna un netto mensile tra 1.500 e 2.000 euro, con la quasi totalità di loro (96%) che si dichiara soddisfatto”.