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In morte del monopattino

Si può esultare per una sconfitta? Evidentemente sì, visto che molti accolgono con giubilo le nuove norme del codice della Strada relative ai monopattini. Con l’obbligo di casco e altre limitazioni più stringenti, il loro utilizzo da ora in poi sarà considerevolmente disincentivato. E anche dalle nostre parti in molti mugugnavano da parecchio tempo contro i monopattini: quanto deve durare ancora questa storia?, chiedevano a ogni esemplare lasciato a vanvera nei posti più assurdi o a ogni manovra scriteriata in mezzo al traffico, soprattutto in strade dove il loro utilizzo non era consentito. A volte senza malevolenza alcuna, come quei poveri stranieri che ingenuamente lo usano a loro rischio e periglio per andare in Fiera convinti, pensa te, che sia possibile arrivarci in modo smart e sostenibile. Ecco, ora in molti possono esultare per la mazzata all’odiato mezzo di trasporto anche se l’obiettivo è decisamente sbagliato. Il monopattino di suo è sostanzialmente innocuo: il problema è averli portati, seppure per desiderio di una mobilità più moderna, in contesti urbani non pensati per quei veicoli creando inevitabilmente situazioni promiscue. Ma soprattutto il problema è la colossale inciviltà da parte di molti utenti nel loro utilizzo, e nel rilascio in caso di sharing. E il fatto che anche in altri paesi sia stato limitato l’utilizzo del monopattino ancor prima che in Italia non porti mezzo gaudio: è inutile prendersela col mezzo se i conducenti non sono in grado di utilizzarlo.

Una volta vidi un risciò noleggiato da disinvolti turisti imboccare la Statale Adriatica, sfiorato da auto e camion a rimorchio. Avreste per caso vietato i risciò?