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Il Vescovo in preghiera per la vittime del Covid

Nella prima Giornata in memoria delle vittime del Covid-19, il Vescovo Francesco è stato in preghiera personale nel piccolo cimitero di Montetauro (Coriano) per un momento di raccoglimento e di preghiera.
Questa mattina mons. Francesco Lambiasi ha affidato alla misericordia del Padre tutti i defunti della pandemia. In questo modo il Vescovo Francesco ha espresso la vicinanza della Chiesa riminese anche ai familiari che sono stati colpiti da questo atroce dolore, ricordando gli 895 malati di Coronavirus che han perso la vita nella provincia di Rimini dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Il Vescovo ha scelto di recarsi nel piccolo cimitero di Montetauro, perché qui è stato sepolto Maurizio Bertaccini, medico e diacono della Chiesa riminese, il primo del clero locale a perdere la vita a causa del Covid il 14 aprile 2020, martedì dell’Ottava di Pasqua. Per Maurizio non era stato possibile celebrare le esequie, ma solo un breve commiato alla presenza dei soli familiari più stretti.

68 anni, sposato con Maria, il medico-diacono aveva una grande famiglia (sei figli naturali, più uno adottivo e tre in affido) e prestava servizio pastorale nella comunità di Montetauro. Il suo ambulatorio era presso la casa della salute di Coriano ed era molto stimato dagli oltre 1600 pazienti della zona di cui si prendeva cura come medico di famiglia. Il virus ha fatto la sua comparsa il 18 marzo, il 24 marzo si era necessario il ricovero all’ospedale “Infermi” di Rimini, dove era stato costretto alla respirazione meccanica, fino al tragico epilogo.

Nella preghiera, mons. Lambiasi ha affidato a Maria, Madre della Misericordia, la salute di tutti coloro che sono tutt’ora ricoverati in gravi condizioni all’ospedale “Infermi” di Rimini; i loro familiari; il personale sanitario; bambini e ragazzi e personale scolastico; il presbiterio riminese; il comune di Coriano e l’intera Diocesi.
La Giornata in memoria delle vittime del Covid è una legge approvata dal Senato, e si celebrerà ogni 18 marzo. La data scelta è il 18 marzo perché proprio un anno fa i camion dell’esercito portarono via da Bergamo centinaia di bare con morti destinati alla cremazione fuori città. Un’immagine rimasta simbolo di quella tragedia.
La legge prevede un minuto di silenzio nazionale, una programmazione speciale della Rai e iniziative didattiche nelle scuole.