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Il ritorno di Temirkanov e Mehta

Anche questa volta la sessantaduesima Sagra Musicale Malatestiana porta come sottotitolo la precisazione Dall’inizio insieme a Glauco Cosmi: in ricordo di colui che ne è stato uno dei principali artefici, aiutando il festival riminese a diventare uno dei più importanti della scena italiana. Il nuovo cartellone appena presentato, come sempre, prevede un nucleo di grandi serate concertistiche all’Auditorium Palacongressi – quest’anno sono cinque – più altri appuntamenti dedicati a repertori meno frequentati, ma di grande richiamo soprattutto per gli appassionati di musica antica.
La programmazione sinfonica sarà preceduta in agosto, ancora una volta, dal ciclo di concerti dedicati a Bach, tuttavia l’evento inaugurale rimane quello del 5 settembre, con l’imponente Ottava (la cosiddetta Sinfonia dei Mille) di Mahler, compositore di cui quest’anno si celebrano i cento anni dalla morte. Il monumentale organico è dato dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dal Coro del Maggio Musicale Fiorentino, cui si aggiungeranno Orchestra, Coro e Voci bianche del Regio di Torino, guidati da Gianandrea Noseda che del teatro torinese è direttore principale. La pagina prevede ben otto solisti di canto: alcuni nomi sono davvero illustri, a cominciare dai soprani Violeta Urmana, dal contralto Yvonne Neuf e dal baritono Detlef Roth.
Domenica 11 è previsto un graditissimo ritorno, quello di Yuri Temirkanov insieme alla splendida Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo: in programma brani di autori russi, a cominciare dalla Quarta sinfonia di Cajkovski e dalla fantasia orchestrale Francesca da Rimini, che lo stesso compositore ha tratto da Dante, cui si aggiungerà la Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e orchestra di Rachmaninov (solista Roustem Saitkoulov). Il 15 è il turno dell’Orchestra Sinfonica della Rai, diretta da Juraj Valcuha con l’ouverture dell’Euryanthe di Weber, il Primo concerto per pianoforte di Chopin, con la partecipazione di Evgeni Bozhanov, e due importanti pagine di Strauss: I tiri burloni di Till Eulenspiegels e la suite dall’opera Der Rosenkavalier. Anche Zubin Mehta e la Israel Philharmonic Orchestra sono già stati ospiti della Sagra: il 24 saranno impegnati nel poema sinfonico Les préludes di Liszt – l’altro grande festeggiato di quest’anno nel bicentenario dalla nascita – e nella Quinta sinfonia di Mahler. Ritorna, poi, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, questa volta insieme al suo direttore musicale Antonio Pappano, che invece approda a Rimini per la prima volta. Per l’occasione hanno scelto Shéhérazade di Rimskij-Korsakov e il celeberrimo Primo concerto per pianoforte in re minore di Brahms. Alla tastiera Hélène Grimaud, pianista oggi più che mai sulla cresta dell’onda e non solo a causa della sua bizzarra amicizia con i lupi.
Il cartellne sinfonico sarà preceduto dalla ormai abituale anteprima bachiana al Teatro degli Atti. Quattro gli appuntamenti, anche se il primo, il 2 agosto, è al Chiostro degli Agostiniani, inserito nella rassegna Percuotere la mente. Cesare Picco, che suona clavicordo, clavicembalo e pianoforte, rivisita la musica del sommo genio tedesco in un singolare cross over dal titolo Calling Bach – Spirits from BWV. Protagonista del secondo appuntamento (giovedì 11) è il gruppo Armonia delle Sfere, che proporrà musica vocale concepita da Bach su testi di Picander, mentre l’Ensemble Aglàia dedicherà la serata del 21 al più enigmatico dei capolavori bachiani L’arte della fuga. Infine, il 23, il clavicembalista Francesco Cera si cimenterà con le Suite francesi.
Il consueto appuntamento musical-teatrale quest’anno è con La morte di Virgilio, su testo di Hermann Broch e musica di Jean Barraqué (2-3-4 settembre). Si tratta di una prima esecuzione in forma scenica, affidata alla compagnia cesenate Valdoca. La regia è infatti di Cesare Ronconi e fra gli interpreti strumentali figura Francesco Libetta, pianista ormai familiare al pubblico di Rimini.
I centocinquant’anni dalla nascita di Marco Enrico Bossi verranno ricordati il 17 agosto con un programma monografico che Andrea Macinanti eseguirà all’organo della Chiesa dei Servi: proprio lo strumento che fu suonato dal grande organista-compositore prima di intraprendere, nel 1925, il viaggio per l’America che gli fu fatale. Infine, il precorso di riscoperta del musicista riminese Antonio Draghi continua quest’anno il 20 settembre, quando al Suffragio verrà eseguito in prima moderna l’oratorio Giuditta, ancora nell’esecuzione dell’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso. Protagonista il soprano Gemma Bertagnolli.

Giulia Vannoni