Il rifiuto finisce sotto… chiave

    Forse ci sarà qualche disagio. Forse a qualcuno salteranno i nervi al momento di infilare quelle borsine, mai sufficientemente capienti, nell’apertura del cassonetto, divenuta all’improvviso più piccola. Forse qualche famiglia si perderà ancora dietro i diversi colori dell’indifferenziato, dell’organico, del vetro e della plastica e carta, mentre i più pigri verranno presi dalla tentazione di buttare tutto insieme senza perdere tempo. Eppure, che piaccia o no, il nuovo sistema di conferimento elettronico dei rifiuti lanciato da Hera come e-gate per incrementare il riciclo, qualche buon risultato l’ha ottenuto. I numeri sventolati dal direttore di Hera Rimini Edolo Minarelli parlano chiaro: “Il comune che a metà 2008 ha fatto da apripista per l’e-gate, Poggio Berni, non superava il 35% di differenziata. Oggi è al 70%. Raddoppio – ricorda Minarelli – che è avvenuto anche su scala provinciale superando il 50%”.
    Insomma, se anche qualche incidente di percorso c’è stato o continua ad esserci, il sistema secondo Minarelli funziona. E bene. “Merito dell’impegno dei cittadini, fondamentale, e dei colloqui che tramite le segnalazioni a call center, sportelli e giornali, avvengono quotidianamente”. E se il comune di Forlì opta per il porta a porta domiciliare con ritiri a giorni alterni, zona per zona, per i diversi tipi di rifiuto (sistema sostenuto da chi critica l’e-gate), Minarelli esclude ogni tipo di “preclusione tecnica”: “A Forlì è stato il sindaco a volere questo metodo peraltro gestito da Hera, si tratta di una volontà politica”.

    C’era una volta l’e-gate
    Il sistema nato nel 2008 come e-gate, con la distribuzione della chiavetta elettronica per il conferimento dell’indifferenziata, ha raggiunto il 70% delle utenze provinciali con 78.348 chiavi distribuite. Mancano ancora 30.000 utenze per lo più nella costa: 1.500 a Misano, 1.600 a Bellaria Igea Marina 2.100 a Cattolica, 6.000 a Riccione e 20.000 nel capoluogo. Entro il 2011 si conta di completare la copertura per un totale di 110.000 utenze. Rimangono esclusi i 7 comuni dell’alta Valmarecchia: eventuali scelte dovranno essere concordate tra i Comuni e Ato.
    Oggi l’e-gate ha lasciato il posto ad una card elettronica, un transponder. Ma il sistema è lo stesso: ad ogni cittadino gli operatori di Hera consegnano gratuitamente la card insieme ad un kit di borsine per la raccolta differenziata dei rifiuti domestici (blu per la carta, gialla per gli imballaggi leggeri e verde per il vetro), una pattumiera per l’organico e più sacchetti da 15 lt, proporzionali alla volumetria della calotta e più piccoli rispetto ai sacchetti canonici. A guidare gli utenti un depliant informativo con un lungo elenco di oggetti usati normalmente: a ciascuno è abbinato un colore a seconda del contenitore in cui deve essere buttato e puntualizzando se va consegnato alle stazioni ecologiche o ritirato a domicilio.

    Piccola calotta…
    Al momento di buttare l’immondizia, si può accedere al cassonetto dell’indifferenziata solo con la card elettronica. Una lamentela generale è che la calotta è piuttosto piccola, così si è costretti a buttare i sacchetti (già piccoli) uno alla volta reinserendo ogni volta la card. Si tende a scoraggiare l’uso indiscriminato del bidone grigio, ma come evitare che l’indifferenziata venga buttata per esasperazione negli altri cassonetti (dove la chiavetta non serve)? E il numero di volte che si inserisce la chiavetta viene registrato e monitorato da Hera? Incide sulla bolletta?
    Minarelli fa chiarezza. “La calotta è piccola – dice – ma sufficiente per il volume medio dei prodotti mediamente usati da una famiglia tipo di quattro persone. Inoltre, il cittadino è libero di utilizzare la calotta come e quando vuole – aggiunge – e questo non influisce assolutamente né sulla Tia (Tariffa Igiene Ambientale stabilita direttamente da Hera, attiva solo nel comune di Rimini) né sulla Tarsu (l’imposta su cui hanno potere decisionale i comuni)”. La chiavetta consegnata, spiegano sempre da Hera, è valevole per tutti i cassonetti del territorio comunale di appartenenza.

    E la bolletta?
    Un po’ di malcontento resta considerando che in certi comuni dove i cittadini sono stati collaborativi nell’aumento della raccolta differenziata, la Tarsu è addirittura aumentata. È il caso di Poggio Berni: oltre il 5% in più in bolletta, ed è il comune più riciclone della provincia! “È una scelta che appartiene ai Comuni – commenta Minarelli – che possono decidere se applicare o meno gli aumenti in base a più fattori. I Comuni devono un corrispettivo a Hera per il servizio, ma ci sono casi come Verucchio che invece ha deciso di diminuire l’imposta”. Sulla TIA invece è Hera a decidere: “In questo caso – spiega Minarelli – dobbiamo tenere conto che il cittadino, ormai l’unica fonte di finanziamento per il lavoro che Hera svolge, per la mancanza di contributi da parte degli enti pubblici, non paga solo la raccolta ma l’intero processo, fino al recupero del differenziato e allo smaltimento finale tramite discarica o termovalorizzatore (inceneritore di raibano, ndr.). Siamo una provincia autosufficiente nel trattamento dei rifiuti e siamo fiduciosi riguardo al sistema con calotta: i problemi li abbiamo visti ma li stiamo anche risolvendo”.
    Ma quand’è che gli utenti più bravi potranno ricevere un premio in bolletta? “I cittadini, dotati di apposito codice, vengono già premiati in base al numero di volte che si recano nei centri di raccolta. Stiamo lavorando anche per il conferimento nei cassonetti della differenziata ma non abbiamo ancora trovato un sistema sicuro”. Basarsi solo su un uso limitato della chiavetta per l’indifferenziata può non tenere conto del fatto che in parecchi ancora buttano ciò che non dovrebbero nei contenitori blu, verde e arancione. E qualcuno ancora non ha del tutto le idee chiare. Dove andrà il cartone unto della pizza? E i cartoni del latte bagnati? Le lattine sporche? Per ogni dubbio c’è il numero verde a disposizione (800.999.500) ma si può anche chiamare il centralino di Hera Rimini (0541.908111). Agli stessi numeri possono chiamare le famiglie con particolari difficoltà nell’uso della calotta (es. invalidi e portatori di handicap) che possono usufruire di un servizio di raccolta domiciliare gratuito.
    Gratuito è anche il servizio di ritiro porta a porta, previa telefonata, di rifiuti ingombranti, scarti verdi. Per l’amianto invece lo dice la stessa guida: rivolgersi alle ditte specializzate.

    Alessandra Leardini