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Il pianoforte che continua a suonare

Sagra Malatestiana a parte, tutte le manifestazioni musicali nate a Rimini hanno avuto vita breve. Fa eccezione solo il Festival Internazionale di Pianoforte che ritorna, per il diciannovesimo anno consecutivo, a essere protagonista della scena musicale cittadina. Non solo è riuscito a sopravvivere nel tempo – e questo già rappresenterebbe un record – ma anche a farsi apprezzare, al di fuori dei confini locali, come una delle poche rassegne interamente consacrate a questo strumento. Merito soprattutto dell’infaticabile attività del suo ideatore, Alfredo Speranza, che – in virtù del proprio prestigio – ha potuto invitare nel corso degli anni glorie del pianoforte italiano e giovani talenti, soprattutto stranieri, spesso vincitori di prestigiosi concorsi e in procinto di affacciarsi alla ribalta internazionale. Così, anche in tempi di ristrettezze economiche, il Festival Internazionale di Pianoforte “Città di Rimini”, che conta sul sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio, Comune e Provincia di Rimini, s’inaugurerà sabato 7 marzo. La sede è il Teatro degli Atti e non più le sale della società del Casino Civico.
Non sarà però il consueto recital pianistico ad aprire il cartellone, ma un evento anomalo: sono infatti in programma i Carmina Burana, la celeberrima composizione di Orff per soli, coro, due pianoforti e percussioni. Ne saranno interpreti il Coro “Egidio Fanti” di San Daniele del Friuli, i pianisti riminesi Davide Cavalli e Davide Muccioli, il soprano Anna Malavasi, il tenore Luigi Petroni e il baritono Maurizio Leoni, oltre al gruppo di Percussionisti del Friuli Venezia Giulia. Sul podio Fulvio Turissimi. Da ricordare che il concerto è dedicato alla memoria di Anna Lisi-Scardavi e Gabriella Stefani Giungi, due amiche e sostenitrici del maestro Speranza.
Sabato 14 tocca al primo recital pianistico vero e proprio. Protagonista la belga Kornelia Ogorkowna che propone un programma monografico incentrato su Chopin. Venerdì 20 si esibirà Ippazio Ponzetta che ha scelto di accostare, a composizioni proprie, musiche di Franz Liszt, Felix Mendelssohn e del russo Sergej Ljapunov, autore vissuto tra otto e novecento poco noto ai frequentatori delle sale da concerto italiane, al centro però di una brillante produzione pianistica.
Una vecchia conoscenza del pubblico riminese è Vincenzo Balzani: mercoledì 1 aprile, eseguirà brani di Chopin accanto a quelli di Speranza che – non va dimenticato – è autore anche di musiche, soprattutto per pianoforte. Martedì 14 toccherà invece a un’artista bulgara, Jenny Zaharieva, proporre Haydn (doveroso omaggio nel secondo centenario dalla morte del compositore austriaco), Schumann, Chopin e ancora Speranza. Finale pirotecnico con una star italiana, Roberto Cappello, uno dei massimi virtuosi della tastiera oggi attivo sulla scena internazionale, che ha scelto per il concerto di sabato 18 aprile un percorso trasversale, dove s’incrociano autori come Schumann, Ravel e Speranza.

Giulia Vannoni