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Il medievista Cardini: non è scontro tra civiltà

“Il tema delle giornate che hanno salvato l’Europa dal pericolo islamico ha una bibliografia immensa, che però spesso estrapola gli eventi dal loro contesto storico, proponendoli in termini populistici”. Lo sostiene Franco Cardini, ordinario di Storia medievale all’Università di Firenze, che ha mandato in libreria Il turco a Vienna. Storia del grande assedio del 1683, in cui affronta l’argomento dell’attacco turco all’Europa alla fine del XVII secolo. Cardini ha scelto Rimini per la presentazione del volume.
L’editore Giuseppe Laterza voleva da Cardini un’instant book di 120 pagine che rispondesse ad alcune domande ancora attualissime: c’è stato uno scontro tra civiltà? Qual è stato l’atteggiamento delle potenze europee? Quali le reazioni del mondo cristiano? “Mi sono lasciato prendere la mano, e ho impiegato cinque anni per scrivere questo saggio – spiega Cardini – 777 pagine per raccontare la storia dell’assedio di Vienna del luglio-settembre 1683, quando un’immensa armata ottomana arricchita da contingenti tartari e ungheresi, serbi e valacchi assediò invano per sessanta giorni Vienna e fu infine sbaragliata da una coalizione austro-tedesco-polacca”.
Una storia che parte da lontano per costruire l’ambiente crono-storico e il contesto internazionale all’interno entro il quale si situò l’offensiva turca. “È un saggio non facilissimo ma abbordabile – scherza Cardini – che alcune facoltà universitarie hanno scelto come testo d’esame”. Un libro non prettamente scientifico, ma nemmeno divulgativo, che apre la strada a una diversa interpretazione storiografica dell’offensiva turca, non più episodio che sancisce il successo della cristianità contro la mezzaluna. “Non c’è stato nessun conflitto religioso – prosegue –perché non c’era la percezione, da una parte come dall’altra, dell’esistenza di due schieramenti nettamente distinti in funzione delle divisioni religiose: cristiani e musulmani si sono combattuti ma si sono anche alleati secondo le convenienze contingenti. E, al di là delle differenze religiose, le genti del Mediterraneo culturalmente si assomigliano”. Da questo punto di vista Il turco a Vienna diventa un testo di attualità, che inquadra storicamente i rapporti con gli altri popoli del Mediterraneo in un periodo in cui in Europa sta crescendo la diffidenza nei confronti dell’Islam. “E della componente storica bisogna tenere conto, invece di incentivare pericolosi contrasti religiosi” conclude Cardini.

Genny Bronzetti