Io non penso di essere un forcaiolo delle multe. Anche perché magari un giorno si invoca la tolleranza zero e quello dopo ci si ferma in una posizione illecita “ma tanto devo starci solo cinque minuti”. C’è però un tipo di malparcheggio che proprio non si può perdonare: quello che in una situazione già caotica di suo lascia bel bello la macchina in mezzo e se ne va, impedendo agli imbottigliati di manovrare. Lo puoi trovare in doppia fila la mattina a scuola, lo puoi trovare parcheggiato in curva nel parcheggio del cimitero il 2 di novembre, lo puoi trovare a ingombrare le corsie nel parcheggio centrale della Fiera di Rimini (già noto come centro commerciale I Malatesta).
E gli altri costretti a muoversi al centimetro nel pieno di un girone dantesco tra botte di clacson e improperi. Io non so se per le fiere è davvero un problema di volontà, secondo quella diceria per cui si chiudono due occhi per non contrariare chi porta fatturato anche se parcheggia davanti a un passo carraio, o se è un problema di carenza di personale. A mio avviso per dissuadere i più disinvolti dell’intralcio basterebbe far stazionare nei giorni di fiera un carro attrezzi minaccioso in zona, e se poi non basta il carro attrezzi lo si fa scattare sul serio.
Punirne uno per educarne cento, e soprattutto far circolare gli altri cinquecento.