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Il Campo Lavoro più forte anche della pioggia

Il cuore dei Riminesi batte ancora una volta forte. Fortissimo. Più della pioggia e del vento che sabato pomeriggio hanno imperversato sulle varie sedi del Campo Lavoro Missionario. Più dei soliti “furbetti” che, approfittando della grande raccolta diocesana, hanno pensato bene ti raccattare in qua e in là sacchetti e mobili vari. Più di quelli che… “tanto con la crisi che c’è nessuno regala più nulla”. Invece no. Nonostante l’acqua caduta dal cielo abbia inzuppato volontari e visitatori, il Campo sembra chiudersi con un bilancio più che positivo, sia in termini di partecipazione sia di risultato economico.

Le calcolatrici sono ancora all’opera ma i primi conteggi arrivati dai sei centri di raccolta, relativi ai mercatini dell’usato, parlano di 37mila euro incassati a Rimini, 13mila a Riccione, 10.500 a Santarcangelo, 5.800 a Bellaria, altrettanti a Villa Verucchio, più di 4mila di Cattolica. Per un totale (provvisorio) di oltre 76mila euro (l’anno scorso furono 70mila) incassati pazientemente, spicciolo dopo spicciolo, rivendendo libri e giocattoli usati, piccoli elettrodomestici, oggetti per la casa, abbigliamento vintage compresi abiti da sposa e persino un vestito da odalisca. Particolarmente bene è andato il mercatino dei giocattoli gestito dai bambini, che a Rimini ha incassato da solo 7mila euro, e il mercatino delle biciclette che, grazie alla collaborazione di Ciclofficina che ha rimesso in sesto tanti vecchi rottami, è riuscito a portare in cassa oltre 4mila euro, ovvero il doppio del 2014.
Bene anche il Campo di Riccione, nella nuova sede allestita in zona Luna Park, che ha retto alla grande alla pioggia, evitando i problemi dell’anno scorso, ok a Cattolica (il punto raccolta più piccolo) che ha quasi raddoppiato i risultati di un anno fa. Benissimo è andata a Santarcangelo, dove nell’area Campana il Campo si è allargato con il montaggio di un secondo tendone per far spazio alla marea di visitatori e alle tante iniziative in programma: presenti anche i Mutoid (gli artisti dei rottami che vivono sul Marecchia), molto entusiasti e molto arrabbiati con il progetto di discarica a San Leo…
Ma al di là degli incassi, ovunque si registra molta soddisfazione per la grande partecipazione alle giornate del Campo. Come a Villa Verucchio, dove la quantità di materiali è forse un po’ diminuita, ma l’afflusso di persone è aumentato. O a Bellaria, con i ragazzi scout ancora una volta presenti in massa.

D’altra parte, da sempre il Campo Lavoro non vuole essere una semplice raccolta di rottami, ma anche un momento di socializzazione e un’occasione educativa. Per riflettere sulle ingiustizie di un mondo diviso in due, tra chi non ha il necessario per vivere e chi si permette il superfluo. Sono andati in questa direzione i giochi e le animazioni per bambini, i laboratori per la costruzione di oggetti con materiali di recupero, gli incontri e le testimonianze in programma un po’ dappertutto.
Per un bilancio definitivo del Campo 2015, occorrerà ora sommare, agli incassi dei mercatini, gli introiti derivanti dalla grande lotteria (32mila biglietti), dalle donazioni e dalle tante iniziative collaterali. E occorrerà anche conteggiare, una volta terminate le operazioni di pesatura, il valore dei rottami raccolti. Ferro e metalli vari, carta, panni, materiali elettrici e elettronici: il tutto rivenduto a peso a ditte che operano sul mercato del recupero. L’anno scorso i rottami fruttarono 83mila euro: quest’anno dipenderà dal peso finale ma anche dal valore di mercato in continua oscillazione.

Lucia Genestreti