Home Vita della chiesa I volti, la gratuità, la comunione: le tre parole della settimana vocazionale

I volti, la gratuità, la comunione: le tre parole della settimana vocazionale

Si è conclusa la “settimana vocazionale diocesana 2010” ispirata al tema della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: “Ho una bella notizia: io l’ho incontrato!”. Tante sono state le iniziative e le attività proposte che hanno coinvolto di volta in volta persone diverse. Non vogliamo però fare la cronaca e ripetere ciò che è stato fatto, ma proporre una riflessione semplice su ciò che ha costituito gli elementi portanti di questa settimana.

Essere testimoni significa… metterci la faccia
Spesso quando si parla di testimonianza prevale l’idea di un messaggio da portare. La dimensione predominante sembra essere quella delle parole. In questa settimana la testimonianza è passata soprattutto attraverso l’incontro con dei volti. Sono stati i nostri volti sorridenti lo strumento per vivere gli incontri nella grande piazza del Centro Commerciale “Le Befane”: abbiamo dovuto metterci la faccia più che la voce. Certo qualcuno si è fermato e con qualcuno abbiamo fatto qualche dialogo, ma la maggior parte delle persone ha incontrato solo i nostri visi.
Ci hanno messo la faccia i preti che hanno accolto la sfida di testimoniare la propria vocazione nel DVD stampato in ottomila copie e distribuito con il Ponte, così come gli studenti del Liceo della Comunicazione che hanno realizzato la sit com sulla figura di Elisabetta Renzi.
Ci hanno messo la faccia -oltre al tempo e al cuore- i seminaristi che si sono impegnati a mettere in scena il recital sul Curato d’Ars; è stato necessario proporre altre due repliche e tutte stracolme di pubblico.
Prima delle nostre parole spesso chi ci incontra prende contatto con il nostro volto: riesce la nostra faccia a dire “io ho incontrato Cristo!”, prima ancora di aprire la nostra bocca?

Nel segno della gratuità: seminare senza pretendere di raccogliere
“È Dio-Padre il seminatore; Chiesa e mondo sono i luoghi ove continua a spargere abbondantemente il suo seme, con libertà assoluta e senza esclusioni di sorta, una libertà che rispetta quella del terreno ove il seme cade … non si fa nessuna pastorale vocazionale se non c’è questo coraggio… bisogna seminare dovunque, nel cuore di chiunque, senz’alcuna preferenza o eccezione…” (Nuove vocazioni per una nuova Europa, 33).
L’atteggiamento di Dio deve essere anche il nostro; lavorare per le vocazioni significa vivere una totale gratuità che rispetta la libertà delle persone. Non sono io che ho bisogno di te; non sono interessato a te perché ti voglio usare, ma sono qui solo per aiutarti a comprendere e realizzare il capolavoro che Dio può fare della tua vita, per la tua felicità! Stare di fronte alle persone con questa gratuità è una bella testimonianza, che però disarma e mette a disagio. Molti si aspettavano che li intercettassimo per domandare loro soldi o un qualche impegno. Che smarrimento scoprire che eravamo lì solo per loro, per fare un piccolo dono senza chiedere nulla in cambio. Alcuni si sono lasciati attrarre, altri non hanno compreso … noi però siamo rimasti lì a disposizione, … gratuitamente.
Anche con i ragazzi delle prime classi delle scuole superiori l’atteggiamento è stato quello di una semplice e disponibile gratuità, dove non ha prevalso il numero degli aderenti, ma il coinvolgimento e l’interesse di coloro che c’erano. Con la proiezione del film Gran Torino, di e con Clint Eastwood, (in due mattinate presso il Cinema Settebello) si è voluto “investire” in un momento formativo che potesse coinvolgerli offrendo da una parte una riflessione guidata sul film e, dall’altra, intercettare quelle che sono le categorie di interpretazione di ciò che viene loro proposto, cosa che non è mancata ma che anzi ha piacevolmente “stupito” per la profondità, serietà, concretezza e voglia di “metterci la faccia” dei ragazzi stessi! Analoga la testimonianza data anche dai giovani delle ultime classi delle scuole superiori che hanno partecipato alla tavola rotonda con il nostro Vescovo e con alcuni testimoni della Diocesi. Si sono lasciati coinvolgere, hanno accolto attenti i racconti di “vocazione dei loro fratelli più grandi” e hanno poi espresso le loro opinioni, domande, riflessioni sul mondo che li circonda e che interpella loro e le loro scelte in modo diretto.

Mille voci un solo… ‘sì’!
Questa settimana vocazionale è stata caratterizzata dalle molte voci. Già nella liturgia delle ordinazioni i candidati riflettevano esperienze molto diverse tra loro: due seminaristi e un diacono vedovo che accoglie la chiamata al presbiterato; due monaci fortemente impegnati in attività missionarie e caritative e un frate francescano. Lo stesso è accaduto per le professioni religiose: quattro sorelle di nazionalità diverse e -ancora più significativo- di Istituti religiosi diversi che hanno accolto l’invito e la sfida a farsi insieme testimoni dello stesso ’sì’.
Anche le testimonianze dei santi sono state nel segno della diversità: che differenza tra Giovanni Maria Vianney ed Elisabetta Renzi piuttosto che Maria Rosa Pellesi. L’unica cosa che unisce tutti è il ’sì’ totale rivolto a Cristo, divenuto, con l’indicazione della Chiesa, modello anche per altri ’sì’.
È su questo ’sì’ al Signore che si fonda la nostra comunione e che ci incontriamo come fratelli, mentre sono sempre i nostri ’no’ a Lui, che generano e consolidano le piccole e grandi divisioni. La settimana vocazionale ci ha aiutato a vivere questa bella comunione, una parabola che può continuare a caratterizzare la nostra esperienza ecclesiale.

La litania dei grazie…
Questa settimana di impegno e di semina si è realizzata grazie al contributo e all’impegno di tanti. Senza questo lavoro corale non sarebbe stato possibile fare quanto abbiamo fatto. Ne nominiamo solamente alcuni non perché siano stati i più bravi, ma solo perché sarebbe impossibile citarli tutti.
Un grazie al Vescovo che ci ha accompagnato costantemente e ci ha sostenuto quotidianamente; grazie alle Suore Apostoline per i loro consigli, la loro presenza e l’animazione della mostra vocazionale. Grazie alle Sorelle dell’Immacolata e alla Missionarie Francescane di Cristo che hanno accolto l’invito alla celebrazione comune delle professioni dandoci una bella testimonianza di comunione. Grazie alle Maestre Pie dell’Addolorata per la disponibilità a proiettare un DVD che ancora non è stato pubblicato. Grazie alle sorelle Clarisse di Rimini e alle Carmelitane di Sogliano che ci hanno accompagnato con le preghiera costante in questa settimana di semina.
Un grazie ai giovani del coro diocesano Megales Phonès che hanno animato la veglia di preghiera e hanno supportato nel recital il lavoro dei seminaristi: anche a questi ultimi un grande grazie per l’impegno straordinario portato avanti senza mai venir meno agli impegni quotidiani. Un grazie ai membri delle équipes del Centro Diocesano Vocazioni per la disponibilità e l’impegno.
Un grazie a Bottega Video per il lavoro svolto per il DVD e al Ponte che ci ha concesso ampio spazio in momenti difficili.
Un grazie alla società “adArte s.n.c.” nelle persone della dott.ssa Eva Imbrunito e della dott.ssa Elma Rizaj che ci hanno supportato essenzialmente per la realizzazione della mostra e l’organizzazione degli incontri con le scuole.
Un grazie alla direzione del Centro Commerciale “Le Befane” nella persona del dott. Massimo Bobbo, che ci ha concesso gratuitamente lo spazio per allestire la mostra.
Infine un grazie al Signore che ci ha sostenuto in questo impegno, che ha mantenuto luminosi i nostri volti e che si è voluto servire di tutti noi per spargere il seme della sua chiamata.

don Andrea Turchini
Carlotta Ciarrapica