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I bei tempi in 4:3

Tre anni fa i Dina Summer, formazione tedesca di musica elettronica, pubblicarono “Rimini”, brano dedicato alle ruggenti estati in Riviera degli anni ‘80 che cita Zanza e il Blow Up. E accompagnato da un curioso video, girato proprio a Rimini: grazie a inquadrature strette di scorci selezionati, abbigliamento vintage dei musicisti e filtri appositi sulle immagini, rigorosamente in 4:3, sembra proprio di guardare un video di 40 anni fa. Più o meno la stessa sensazione che si ha oggi quando si leggono i commenti sull’andamento turistico: si ragiona ancora coi vecchi criteri e coi vecchi linguaggi (con termini surreali come “quasi pienone”), sempre col petto gonfio da capitale di un turismo sempre più lontano.

Inutile girarci intorno: sprazzi di quella Rimini magari ci sono nei week end ma lo scenario infrasettimanale è desolante. È una situazione lamentata in tutti i centri i balneari, non stiamo a fare i fenomeni e dire che da noi non succede. Però vuol dire che le cose sono davvero cambiate e che una strada va presa.

Puntare sulla qualità dei servizi, lasciando fuori la filosofia del discount dell’ospitalità? Restare nazionalpopolari rincorrendo i grandi numeri, ma adattandosi a capacità di spesa sempre più limitate? La ricetta non ce l’ho.

Ma non penso sia continuare a fissare quegli scorci, sempre meno, che illudono di essere ancora nel 1985.