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Guerra e pants

Se foste interisti andreste in giro con una maglia del Milan o viceversa? L’abito non fa il monaco, ma a volte fa un po’ strano: oggi per essere à la page bisogna vestirsi à la guerre comme à la guerre. Anche dalle nostre parti si vede in giro parecchia gente abbigliata con pantaloni mimetici stile militare, ultimo dettame della moda. È quanto mai curioso che un popolo che da mesi si indigna per le spese del Governo per gli F16, che con la crisi che c’è mica si possono spendere soldi per mezzi militari, poi non esiti a vestirsi da marines pronti all’attacco. Non è la prima volta: negli anni ’90, anni delle guerre in medio oriente e dei relativi cortei pacifisti nelle nostre piazze, per qualche tempo furoreggiarono tra i giovani le camicie verde militare con lo stemma. Oggi si è pacifisti sui social network, ma non sui banchi del mercato. Nessuno scandalo, per carità: un pantalone non fa automaticamente di chi lo indossa un militarista convinto. Le perplessità arrivano, invece, leggendo su un blog specializzato che il look mimetico si può personalizzare anche indossandoci sopra <+cors>“una camicia bianca”<+testo_band> o calzando <+cors>“delle ballerine”<+testo_band>. Per non parlare dell’abbinamento del momento: <+cors>“Mimetico e leopardato insieme”<+testo_band>. Non sarò trendy, ma mi sembra un’esplicita dichiarazione di guerra al buongusto.