I cambiamenti comportano rilevanti modifiche nella vita di tutti i giorni. Influiscono sulle città, sull’ambiente, sulla salute, sugli stili di vita e di lavoro. Tuttavia, non sembriamo essere particolarmente consapevoli di quanto sta avvenendo
I cambiamenti climatici comportano rilevanti modifiche nella vita di tutti i giorni. Influiscono sulle città, sull’ambiente, sulla salute, sugli stili di vita e di lavoro e dunque incidono sui nostri comportamenti quotidiani. Tuttavia, non sembriamo essere particolarmente consapevoli di quanto sta avvenendo. Il sistema socio-economico appare incapace di cambiare e, quasi per inerzia, riproduce un modello in crisi.
Nel mondo ci sono diversi esempi di aree che hanno intrapreso delle positive strategie di adattamento, ad esempio Rotterdam e Yokohama, città in passato colpite da inondazioni, hanno reagito e sono diventate città resilienti. Capaci di costruire enormi collettori di acqua piovana, giardini sui tetti delle case e di edificare un grande centro sopraelevato in grado di accogliere fino a 70.000 abitanti. Medellin, in Colombia, è un altro caso interessante. Attraverso la piantumazione di milioni di alberi lungo strade, piste ciclabili e corsi d’acqua, è riuscita ad abbattere la temperatura urbana di due gradi.
Anche in Italia ci sono buoni esempi di azioni che riducono gli effetti del cambiamento climatico. Venezia ha avuto un riconoscimento dall’Onu per le politiche di contrasto ai fenomeni dell’acqua alta. Roma ha presentato la sua Strategia di Adattamento Climatico per contrastare gli impatti legati a precipitazioni intense, siccità, e innalzamento del livello del mare. Anche qui da noi ci sono esempi positivi. Molti Comuni della provincia di Rimini hanno aderito al Patto dei Sindaci, in altre parole all’accordo che prevede di intraprendere azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico.
Rimini attraverso il Parco del Mare, che una volta completato raggiungerà quindici chilometri di lunghezza, ha intrapreso una significativa azione di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza contro l’innalzamento delle acque marine. Ha costruito enormi vasche di contenimento delle acque meteoriche, 14.000 metri cubi solo a Piazzale Kennedy, in grado di prevenire nuove alluvioni. Infine, risulta al 19° posto per alberi presenti in città, secondo il rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente.
Rimini attraverso il Parco del Mare, che una volta completato raggiungerà 15 km di lunghezza, ha intrapreso una significativa azione di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza contro l’innalzamento delle acque marine. Ha costruito enormi vasche di contenimento delle acque meteoriche, 14.000 metri cubi solo a Piazzale Kennedy, in grado di prevenire nuove alluvioni
È necessario, però, che queste buone pratiche diventino sistematiche e che si estendano a tutto il territorio della provincia. I Comuni di Cattolica, Riccione, Bellaria Igea Marina, Morciano di Romagna e Misano Adriatico sono soggetti a temperature superiori alla soglia dei 30 gradi durante i giorni più caldi dell’anno. Questo pone l’attenzione sugli ambiti urbani coinvolti dal fenomeno e deve comportare l’adozione di strategie per l’adattamento, per limitare l’escursione termica. Complessivamente sono più di 6.000 ettari di territorio della provincia di Rimini soggetti a questi eventi.
L’Alta Valmarecchia, invece, è meno interessata alle isole di calore, grazie alla diffusa presenza di vegetazione sui versanti collinari. Sulla costa, inoltre, si evidenzia una rilevante predisposizione agli allagamenti. Questa tendenza è più marcata negli spazi urbani con alte densità insediative e privi di zone permeabili o pertinenze a verde. Le aree di Bellaria Igea Marina, Rimini, Cattolica e, in maniera più contenuta, Riccione e Misano Adriatico, sono tra le più predisposte a registrare fenomeni di allagamenti da piogge intense.
Per contrastare questi fenomeni bisogna lavorare sapendo che oltre ai necessari investimenti, occorre predisporre azioni che richiedono tempi lungi. Quindi la strategia da mettere in campo deve essere ampiamente condivisa e non soggetta a repentine modifiche dovute a scelte politiche non coerenti. I Comuni per fare questo avrebbero bisogno di dotarsi di nuovi Piani urbanistici che prevengano gli effetti negativi del cambiamento climatico, ma sembrano restii a lavorare sulla pianificazione del territorio. Oggi dei 27 Comuni della provincia solo uno ha approvato il Piano Urbanistico Generale, come previsto dalla legge regionale del 2017.
Un ruolo importante nella prevenzione lo debbono avere le infrastrutture verdi e blu, così come è definito dal Piano territoriale della Provincia che “riconosce il ruolo centrale degli alberi in città per gli elevati benefici sociali, sanitari, ambientali ed economici che producono”. Questo è in linea con quanto afferma da tempo il neuro biologo Stefano Mancuso che sostiene che l’Italia dovrebbe piantare circa due miliardi di alberi come parte di un obiettivo globale di mille miliardi di alberi. Il contrasto al cambiamento climatico parte da qui.
Alberto Rossini

