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Fratello Sentiero e Sorella Strada

Sulle tracce di San Francesco partendo da Rimini, in direzione La Verna. Circa cento chilometri nell’entroterra, passando per Verucchio, San Leo, Novafeltria, Sant’Agata Feltria. Inoltrandosi nel verde, tra sentieri e piccoli gruppi di case, per assaporare un silenzio dimenticato. Tutto con la sola forza delle gambe. Se il cammino di Compostela o la via Francigena non è ancora alla vostra portata e volete scoprire da vicino la figura del rivoluzionario san Francesco, il modo migliore è camminare, ancor prima d’informarsi sui libri. Perché la storia di questo straordinario Santo è tutta scritta nei luoghi che ha attraversato, posti in cui si fermava per riposare, per predicare e dai quali poi ripartiva, per visitare la “sua parrocchia” che era l’universo intero. Spesso, dove si fermava lasciava un segno, lì nasceva una cappella, poi una chiesa, un convento e così via. A Rimini una volta si fermò nel convento delle Benedettine in Santa Rita che avendolo conosciuto, abbracciarono l’ordine delle Clarisse. Poi proseguì alla volta di Villa Verucchio, San Leo, Sant’Agata per raggiungere quel luogo incantato, La Verna, che oggi custodisce un santuario dedicato al santo pellegrino, proprio dove ricevette le stimmate. L’idea, nata dall’associazione sportiva dilettantistica Pedivella, è quella di condividere un cammino immersi nella natura in nome di San Francesco e del suo “Fratello Sentiero e Sorella Strada”. E così l’ha chiamato anche l’associazione che ha già fatto un primo pellegrinaggio sperimentale i primi di novembre. Non solo per individuare la strada migliore, ma “per sistemare i cartelli e i segnali, calcolare i chilometri e i tempi di percorrenza. – spiega Vinicio Zeppilli, il presidente dell’associazione – È stata un’esperienza splendida, in condizioni non proprio comode e ci siamo accorti che proprio in questi momenti le persone che ci incontrano sulla via hanno una disponibilità fantastica”. Ora che il più è fatto Vinicio è pronto a organizzare il debutto ufficiale “previsto per primavera, in maggio e articolato in più tappe, per un totale di quattro giorni. Sono invitati tutti, perché il nostro è un movimento che parte dal basso e sono proprio le persone, come quelle che camminano con noi la sera, che fanno la differenza”. E per mantenere il passo allegro, anche se ancora non è stato dato il “Via”, non dimentica la lezione del Santo: “San Francesco morì cantando, oramai esausto da tanto camminare, da tanto spendere se stesso. Oramai consapevole di aver dato il primo soffio di una folata di vento che diventò un uragano che non ha ancora fine”.
Marzia Caserio